rassegna stampa

Tor di Valle, il trucco del Comune: “Delibera sull’ecomostro da riscrivere”

Durante il vertice di ieri in Comune si è deciso di ridurre i volumi e le strutture commerciali connesse previste nel progetto originale

Redazione

Durante il vertice di ieri in Comune - presenti la sindaca Virginia Raggi, il vice Daniele Frongia, l’assessore Paolo Berdini e diversi consiglieri comunali - si è deciso di ridurre i volumi e le strutture commerciali connesse. Con il rischio concreto che si passi da un «ecomostro», per dirla con gli ecologisti, a un altro «mostro», senza però nemmeno i collegamenti per arrivarci. L’operazione che ha in mente Berdini prevede un taglio di infrastrutture pesante. Dovrebbero quindi essere depennati dagli interventi per la mobilità il prolungamento della metro B fino a Tor di Valle e il ponte sul Tevere. In cambio scomparirebbero i volumi commerciali come appunto due dei tre grattacieli previsti, più una parte degli altri 15 edifici commerciali che il progetto originario prevedeva di edificare.

La decisione dell’amministrazione M5S sembra essere stata presa. Raggi e il resto dello staff hanno scandagliato i 220 milioni di euro di compensazioni urbanistiche a carico dei privati. E ne hanno individuato molte - anche «sovrastimate» - di cui si può fare a meno.

Con il nuovo piano trasporti però, i tifosi si ritroverebbero con una sola direttrice per raggiungere l’impianto sportivo: la Via del mare. Che verrebbe un po’ riammodernata, certo, ma lasciando un evidente rischio imbottigliamento. Anche un altro caposaldo attorno a cui era stato costruito il progetto originario - quello che prevedeva che almeno il 50 per cento dei supporter raggiungesse lo stadio con il trasporto pubblico - cadrebbe definitivamente. Mentre rimarrebbe da affrontare il problema dei parcheggi, giudicati insufficienti dagli stessi dipartimenti del Comune. Tutti nodi che ora dovranno essere discussi nella conferenza dei servizi convocata dalla Regione, al via il 3 novembre.

Lorenzo De Cicco