rassegna stampa

Tor di Valle, Grillo: “Sentiremo i cittadini”. Raggi però frena

Leader e Casaleggio a Roma spingono per l’accordo sullo stadio: chi dice no è fuori da M5S. Oggi l’incontro con i consiglieri comunali

Redazione

Beppe Grillo davanti ai giornalisti che gli chiedono che fine farà il progetto del nuovo stadio della Roma risponde; «Ma che domande mi fate? Cambiate domande!». La calata del leader M5S nella Capitale, però, ruota tutta attorno a questo argomento. Progetto che, come ricordano Lorenzo De Cicco e Stefania Piraslo su Il Messaggero, lo stesso blog del «fondatore», nel 2014, stroncò senza mezzi termini quando a proporla era il Pd, e che ora agita gli equilibri del Movimento di governo.

Affiancato da Davide Casaleggio, l'ex comico si è intrattenuto con la Raggi per oltre due ore. Un vertice blindato, a cui ha avuto accesso solo il vicesindaco Luca Bergamo, la presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio, oltre ai due parlamentari tutor della Raggi, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, e all'avvocato Luca Lanzalone, il legale incaricato dai vertici pentastellati di seguire la pratica Tor di Valle.

Prima dell'incontro, Grillo ha accennato a una possibile consultazione: «Prima sentiamo la popolazione interessata al progetto e insieme a loro costruiremo una cosa straordinaria». Il Comune incontrerà i privati già domani, per quello che potrebbe essere l'ultimo vertice prima della chiusura della conferenza dei servizi, fissata per il 3 marzo (ma la Roma potrebbe chiedere una nuova proroga). La base M5S ormai è in rivolta da settimane, da quando si è capito che una parte dei Cinquestelle aveva cambiato rotta. Oggi, alle 12, è in programma una manifestazione sotto il Campidoglio organizzata dagli attivisti del Tavolo urbanistica M5S. Messaggio ai vertici: «Non tradite il nostro programma e i nostri valori». Grillo ieri ha detto alla Raggi che «sul nuovo stadio decideranno giunta e consiglieri, l'importante è non cedere a pressioni esterne».

Qualcuno, tra i parlamentari, spera ancora in un ripensamento, che alla fine si scelga un progetto alternativo, con un cambio di location, anche perché il leader ieri non ha fatto capire come il Comune intende superare il vincolo che la Soprintendenza ai Beni culturali ha deciso di apporre sull'ippodromo di Tor di Valle.

Nella logica del leader, però, prevale la ricerca di un «accordo» con i privati, per cercare consenso tra i tifosi giallorossi.