Un week-end così i tifosi della Roma faticheranno a dimenticarlo. Tutto è cominciato sabato mattina quando Spalletti in conferenza stampa annunciava che Totti avrebbe giocato dal primo minuto la sfida contro il Palermo. In quel momento il capitano stava per essere intervistato dal Tg1 della Rai.
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Terremoto Roma. Spalletti silura Totti dopo lo sfogo in tv
Francesco ha preso male l’esclusione. Non ha però indietreggiato. Niente scuse. Ha solo raccontato pubblicamente quello che sta vivendo ormai da mesi. Anzi da cinque anni
«Non mi fate incazzare, è un’intervista da Dieci».Totti si è rivolto così, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, sabato all’ora di pranzo, agli uomini dell’ufficio stampa della Roma che hanno provato inutilmente, a convincerlo, quasi supplicandolo, a tagliare le frasi più ingombranti dell’intervista alla Rai.
Il capitano non ha ceduto. Passano meno di ventiquattro ore che Luciano Spalletti, ieri mattina, lo ha cacciato da Trigoria.
Non per scelta tecnica, come qualcuno ha voluto far sapere, pescando dal mazzo la motivazione priva di senso.
L’intervento di Spalletti non è stato a caldo. A quanto pare la rabbia del tecnico è montata con il passare delle ore. Il tecnico ha rinviato l’allontanamento di Totti al giorno dopo.
Allo stadio Olimpico Francesco Totti c’è poi andato lo stesso, ma da spettatore, con Ilary. E a fine gara si è andato a complimentare per la vittoria con i compagni negli spogliatoi.
Spalletti si è preso la responsabilità di mostrare personalmente il cartellino rosso a Totti. Lo ha fatto chiamare dopo colazione, convocandolo nel suo ufficio, insieme con il preparatore Scala. Lì gli ha comunicato la decisione di tagliarlo dalla lista dei convocati per la partita con il Palermo. Non lo ha messo fuori rosa (oggi sarà presente alla ripresa degli allenamenti). Gli ha spiegato di essere molto deluso: dal capitano non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole. Gli ha contestato anche il timing, cioè la vigilia di una partita delicata. E soprattutto proprio nel giorno in cui lui era pronto a offrirgli una nuova chance.
Francesco ha preso male l’esclusione. Non ha però indietreggiato. Niente scuse. Prima di tornare a casa (sempre con Scala), dopo aver salutato i compagni rimasti senza parole, ha invece chiarito all'allenatore che quello è il suo pensiero. Non ha certo offeso né lui né il club. Ha solo raccontato pubblicamente quello che sta vivendo ormai da mesi. Anzi da cinque anni. Ha insistito sulla chiarezza e sul rispetto. E sulla mancanza di correttezza. L’incontro di ieri lo avrebbe voluto prima. A quattr’occhi. Da uomini e non a tempo scaduto.
La società ha autorizzato l’intervista, ma indicando Sky, tv di riferimento per la dirigenza giallorossa. E’ stato il capitano a scegliere la Rai e anche la giornalista. Ha voluto davanti una persona che conosce da tempo. Una giornalista di fiducia. Perché si è accorto che da tempo, dentro e fuori Trigoria, ha dovuto schivare diverse trappole.
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