Dzeko ricominci a segnare e lo fa con una “suatta” di sinistro da applausi, mettendo a tacere anche chi aveva (ri)cominciato da un paio di settimane a storcere il naso per il (breve…) digiuno del capocannoniere del campionato italiano. Solo che, come capita praticamente sempre, il gol di Dzeko è stato subito vanificato dalla ennesima dormita della difesa giallorossa, con l’evitabilissimo gol del pareggio di Zeman, come scrive Mimmo Ferrettio su Il Messaggero.
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Tanti pregi e un difetto strutturale
L'attacco segna ma è quasi impossibile riuscire a mantenere la porta inviolata
Dopo meno di venti minuti, insomma, in Casa Roma già la certezza di non riuscire a mantenere la porta inviolata. Un neo che ormai è diventato un difetto, anzi un vizio strutturale: la Roma continua a passare in vantaggio (13 esima volta stagionale, contro il Viktoria) e pure a beccare gol. La squadra di Luciano Spalletti in questa stagione non ha mai vinto per uno a zero, eppure il regolamento, anche quello internazionale, non lo vieta.
Roma ancora una volta capace di fare quattro gol (ma quanti se ne sono pappati?) e di beccare il solito fischione degli avversari. Tutto è bene quel che finisce bene, recitava un vecchio proverbio: non c’è dubbio ma, ne converrete, sarebbe meglio campare con un filo di batticuore dimeno.
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