Il sì all'interesse pubblico per il progetto dello stadio di Tor di Valle arriva al terzo giorno di dibattito in assemblea capitolina, a quattro mesi dall'accordo fra il Campidoglio e i proponenti, con una votazione finale che certifica il dissenso interno alla maggioranza a Cinque stelle, come scrive Simone Canettieri su Il Messaggero.
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Stadio, sì alla delibera. M5S perde pezzi: altra sospensione in vista
Contro la delibera si esprimono il Partito democratico e Fratelli d'Italia, mentre la Lista Marchini si astiene
Il numero di favorevoli arriva a quota 28 solo grazie ai sì espressi in aula Giulio Cesare da Virginia Raggi, presente al voto finale, e da Davide Bordoni (Forza Italia). Contro la delibera si esprimono il Partito democratico e Fratelli d'Italia, mentre Alessandro Onorato (Lista Marchini) si astiene. Ma è il caso dei tre voti mancanti nel gruppo M5S ad agitare il Comune. La sorte di Grancio ora rischia di capitare anche a Guerrini, che ieri ha partecipato a una riunione in Campidoglio con l'assessore Flavia Marzano, ma alla fine non si è presentata in Aula.
L'assemblea ha compiuto il passo formale per riavviare la nuova conferenza dei servizi sulla base del progetto rinnovato, ma con una netta riduzione di cubature, con un iter che si presenta ancora lungo e pieno di insidie: è attesa per oggi la decisione finale sul vincolo sull'ippodromo Tor di Valle che era stato ipotizzato proprio nella zona dove dovrebbe sorgere l'impianto sportivo.
La Raggi esulta: "È un giorno importante, hanno vinto i cittadini". E il presidente giallorosso James Pallotta ringrazia via Twitter: "Lo Stadio della Roma darà una nuova casa ai nostri tifosi e porterà grandi benefici alla città". Nel corso della discussione in Aula il M5S chiarisce che "45 milioni saranno utilizzati per acquistare almeno cinque nuovi treni", sulla ferrovia Roma-Lido. Ma le opposizioni non risparmiano critiche. "Votiamo no, perché vogliamo lo stadio. Noi siamo convinti che questa delibera bloccherà la procedura dello stadio", punta il dito il consigliere dem Giulio Pelonzi. La delibera "presenta diverse lacune tecniche, taglia più opere pubbliche che cubature e non risolve il problema dell'impiantistica sportiva della Capitale", commentano Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo (Fdi-An).
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