La mannaia viene calata a tarda sera dal presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito: dei 163 emendamenti presentati - quasi tutti dell'opposizione - ne sopravvivono solo 58. Gli altri 105 vengono bollati come inammissibili, "privi di ogni reale portata di modifica", viene spiegato dal M5S, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero.
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Stadio, salta il vincolo. Tagliola M5S sul voto: via 105 emendamenti
Il soprintendente: la tutela dell’ex ippodromo era impraticabile. Oggi il voto in Aula. Ferrara: "Assenze tra i nostri? C’è chi è in vacanza"
Che prova l'accelerazione per approvare, entro stasera, la delibera sul "pubblico interesse" del progetto bis di Tor di Valle.
I tempi sono stretti: domani scade la conferenza dei servizi. Il Pd, intanto, attacca: "Non siamo contrari allo stadio, ma a questo progetto", dice Roberto Giachetti. La capogruppo Michela Di Biase, ieri a inizio seduta ha presentato una richiesta di sospensiva. Il problema? All'appello "mancano 30 milioni di opere pubbliche pagate dai privati".
Per l'assessore all'Urbanistica, Luca Montuori, "il valore resta invariato". Per i demcorat invece "questo è un regalo ai privati da 30 milioni, perché la cubatura concessa in aggiunta dovrebbe produrre opere pubbliche per 110 milioni e non per 80 milioni, come dice la delibera". Il Pd ventila l'ipotesi del danno erariale, perché la sospensiva viene bocciata. Per giustificare la cancellazione del ponte carrabile, che potrebbe creare seri problemi alla viabilità, invece, il grillino Pietro Calabrese arriva a parlare di "lobby delle auto".
Alla fine uno dei pochi emendamenti che dovrebbe passare è quello dei grillini e prevede l'installazione di impianti «microeolici» a Tor di Valle. Pale eoliche, in sostanza. «Proposta totalmente insensata», attacca Andrea De Priamo di Fdi.
Ieri intanto il soprintendente unico di Roma, Francesco Prosperetti ha fatto capire che l'ex ippodromo non sarà vincolato.
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