rassegna stampa

Stadio Roma, «Troppe cubature, l’area è già satura». La Cna contro il centro commerciale

A lanciare un appello al sindaco è sede romana della Confederazionale nazionale artigiani e Pmi, che ha preparato un dossier sul progetto di Tor di Valle.

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Stop al centro commerciale accanto allo stadio «perché il quadrante Sud Ovest di Roma è già saturo di grandi strutture di vendita e un nuovo megastore rischia di mandare in crisi le piccole e medie imprese della zona». A lanciare un appello al sindaco è la Cna di Roma (Confederazionale nazionale artigiani e Pmi), che ha preparato un dossier sul progetto di Tor di Valle.

ZONA SOVRAFFOLLATA -  «L’ultimo Piano regolatore del Comune di Roma - spiega la presidente della Cna-Commercio, Giovanna Marchese Bellaroto - ha evidenziato che il quadrante dove dovrebbe sorgere lo stadio è già saturo di grandi centri commerciali». Il Piano approvato dalla Giunta capitolina nel 2012 parla chiaro, prosegue l’associazione: «In questo territorio - si legge nella relazione di Risorse per Roma - c’è una forte concentrazione di grandi e medie strutture di vendita». Tanto che l’indice di metri quadri destinati a centri commerciali per abitante, spiega la Cna, «è uno dei più alti della città, mentre ci sono altri due quadranti che hanno un numero di grandi strutture inferiore fino a cinque volte».

Secondo l’organizzazione «con il 25% delle piccole e medie attività che già sta chiudendo per colpa della crisi, aggiungere un centro commerciale in una zona già sovraffollata tra i megastore dell’Eur, della via del Mare e della Roma-Fiumicino sarebbe il colpo di grazia per negozi e botteghe. Si rischiano chiusure a raffica. Per questo vogliamo lanciare un appello al sindaco di Roma affinché il Comune fermi la costruzione del megastore».

NORME NON RISPETTATE -  Il nuovo centro che verrebbe edificato accanto allo stadio è già finito nel mirino dei tecnici del Comune. In un rapporto presentato alla Conferenza dei servizi preliminare, il Dipartimento Mobilità ha infatti espresso forti perplessità sul «rispetto delle normative regionali per le aree di carico e scarico merci».