rassegna stampa

Stadio della Roma, anche in Regione piano parziale e tempi lunghi

Ieri la giunta Zingaretti non ha potuto far altro che registrare di aver ricevuto solo «i primi materiali del progetto»

Redazione

Dopo le problematiche rilevato in Campidoglio ora il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle si arena sulla via della Pisana. Come riporta oggi Il Messaggero, a firma Lorenzo De Cicco, negli elaborati presentati lo scorso 15 giugno dai privati ci sono troppe carenze.

Ieri la giunta Zingaretti non ha potuto far altro che registrare di aver ricevuto solo «i primi materiali del progetto». Fino a quando non ci saranno tutti gli elaborati previsti dalla legge, non potrà essere convocata la conferenza dei servizi decisiva e di conseguenza non potranno scattare i 6 mesi di tempo entro cui questo organismo deve dare un parere sul progetto (che poi dovrebbe comunque tornare in Campidoglio per l'eventuale firma della convenzione urbanistica). Al momento quindi tutto l'iter é bloccato. Perché la Legge sugli stadi parla chiaro: la conferenza dei servizi puó partire solo con il «progetto definitivo».

Ma cosa manca in particolare? Diversi documenti chiave, previsti dal Dpr 207 del 2010 e da una serie di delibere comunali. Senza quelli, il progetto non può essere considerato completo e il procedimento viene congelato.

Al momento l'unica cosa che può fare la Regione è istituire «un Ufficio di scopo presso la Direzione regionale Urbanistica a cui attribuire la responsabilità del procedimento. E sarà istituito anche un gruppo di lavoro interdirezionale»

In Comune un dossier durissimo ha bocciato il piano parcheggi, la messa in sicurezza della via del Mare e soprattutto il prolungamento della Metro B fino a Tor di Valle, uno dei pilastri di tutto il progetto di Pallotta e Parnasi. Per non parlare dei rischi idrogeologici dell'area dove i privati vorrebbero tirare su, accanto allo stadio, una colata di cemento da quasi un milione di metri cubi destinata a negozi, uffici, alberghi e ristoranti.

Bisogna ancora presentare, poi, una serie di atti che possono sembrare tecnici ma che sono fondamentali: non c’è traccia per esempio del «computo metrico estimativo» delle opere pubbliche, un atto indispensabile perché quantifica tutti i lavori previsti, i materiali e i costi.

Intanto l'amministrazione regionale ha deciso di puntare tutto sulla trasparenza: «Si è deciso di sviluppare un portale web open data – ha spiegato il governatore Zingaretti - come elemento di conoscenza per tutti i cittadini e che servirà anche per la comunicazione istituzionale».