I consiglieri del Movimento 5 Stelle non si muovono dalla loro posizione: "No alla speculazione". Eppure, Beppe Grillo scende a Roma per convincere Virginia Raggi a dire sì, con qualche sforbiciata alle cubature. Da dieci, gli eletti pentastellati che non sono disposti a votare un progetto che «stravolgerebbe il Piano regolatore» sono diventati 15-16. Gli ortodossi, riporta Il Messaggero, sono in maggioranza nel gruppo Cinquestelle, con un peso decisivo anche negli equilibri in Aula Giulio Cesare. Tanto da convincere i due parlamentari “tutor” della Raggi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, a organizzare un vertice «ristretto» con il leader e non un’adunata generale con tutti i consiglieri comunali.
rassegna stampa
Stadio, resa dei conti nel M5S. Il fronte del no pressa Grillo
In attesa di sapere cosa uscirà dal vertice di oggi, gli “ortodossi” sono in pressing sulla giunta per votare l’annullamento della delibera sulla «pubblica utilità»
E' per questo che nella riunione di oggi con Beppe Grillo, parteciperanno solo due membri dell’Assemblea capitolina - oltre alla sindaca -, il capogruppo Paolo Ferrara e la presidente della commissioneUrbanistica, Donatella Iorio. Non dovrebbe esserci neanche Marcello De Vito, il presidente del Consiglio comunale di rito «lombardiano». Proprio i due parlamentari spediti dal «fondatore» a vigilare sul Campidoglio, avrebbero chiesto a De Vito di non esserci. Molti consiglieri però non demordono e spingono per avere un confronto con il leader. La decisione finale dipenderà molto anche dalla location del faccia a faccia Grillo-Raggi. Se si terrà all’hotel Forum, “residenza” romana del comico, oppure in Campidoglio, dove è fissata per le 18 una riunione di maggioranza. «Se siamo tutti a Palazzo Senatorio – spiega un consigliere – chiederemo a Beppe di incontrarci. Siamo noi a votare sul progetto».
Ciò che credono molti esponenti pentastellati, per cassare l’operazione immobiliare, basta e avanza quanto ha deciso la Soprintendenza del ministero dei Beni culturali, cioè di tutelare l’area di Tor di Valle. C'è quel vincolo che impedirebbe a chiunque di costruire oltre l’altezza dello storico ippodromo di Lafuente. Intanto, in attesa di sapere cosa uscirà dal vertice di oggi, gli “ortodossi” sono in pressing sulla giunta per votare l’annullamento della delibera sulla «pubblica utilità» votata dall’amministrazione Marino nel 2014. Un provvedimento di segno opposto a quello immaginato dalla fronda «turbo-stadista» dei grillini, che vorrebbe invece portare in Aula una variante al piano regolatore per far sopravvivere l’operazione Tor di Valle. Ma non è scontato che tutto il gruppo voti compatto. Domani in Campidoglio si riuniranno gli attivisti del Tavolo urbanistica M5S per chiedere alla giunta Raggi «di non tradire quanto detto in campagna elettorale».
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