rassegna stampa

Stadio, la fronda M5S: “Votazioni congelate con l’inchiesta in corso”

Domani l'ennesimo redde rationem nella maggioranza, con uno scenario prevedibile: un fronte raggiano che blinda la sindaca e i malpancisti dall'altra parte

Redazione

"Se non è Ama riguarda l'Atac e ora ritorna anche lo Stadio: i problemi sono tanti, troppi". Sbuffa al telefono nel lunedì dell'angelo uno dei consiglieri di maggioranza cinquestelle a cui è andato storto il pranzo di Pasqua dopo la notizia di un supplemento d'indagine richiesto dal gip, Costantino De Robbio, che ha respinto la richiesta di archiviazione di un fascicolo sulla variante per lo Stadio di Tor di Valle, restituendo alla sindaca lo status di indagata per abuso d'ufficio, scrive Camilla Mozzetti su Il Messaggero.

Raggi insiste: "Il sì arriverà entro l'estate". Ma quello che emerge da alcuni consiglieri è altro. Un gruppetto di 6-7 pentastellati si prepara a battere i pugni domani nella prossima riunione di maggioranza. Un manipolo che già nei mesi scorsi, con le consigliere Monica Montella o Gemma Guerrini tanto per citarne alcune, aveva avanzato più di una perplessità sul progetto Tor di Valle. L'idea che circola, adesso, è una: "Fino a che non si chiarisce quest'ultima vicenda, stop ai voti sullo stadio". In ballo, infatti, ci sono ancora passaggi in commissione (allo Sport, ad esempio, bisogna ri-votare) e poi in aula, il più delicato. Con alcuni consiglieri (vedi Donatella Iorio, presidente della commissione Urbanistica) che hanno ventilato l'ipotesi di ripetere il voto sulla delibera del pubblico interesse.

Le vicende giudiziarie che in tre anni sono planate senza soluzione di continuità addosso all'amministrazione Raggi, stanno portando all'esasperazione più di un consigliere: "Tra noi c'è chi lavora, si impegna, e rischia di dover pagare errori di altri. Valutazioni sbagliate, consigli impropri, non va bene nulla. Sono più di due mesi che manca anche l'assessore all'Ambiente".

Secondo alcuni grillini, quelli più ottimistici, proprio tra fine maggio e inizio giugno la tanto discussa variante urbanistica potrebbe approdare in aula Giulio Cesare per ottenere il via libera dell'Assemblea. Lì si farà la conta: "Da questa storia ce ne saremmo dovuti tener fuori fin dall'inizio. Qualcuno potrebbe darsi malato o non votare proprio, l'ipotesi non è così remota". Sempre che, vista l'aria che tira, non si decida per un rinvio tattico in attesa che le acque si calmino.