Le infrastrutture pubbliche per tenere a galla l'operazione Tor di Valle, che frutterebbe ai privati centinaia di milioni di euro, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero, verranno in buona parte finanziate con i soldi dei contribuenti. Sia i ponti che dovrebbero evitare l'intasamento del quadrante Sud della città, sia il potenziamento della malandata ferrovia Roma-Lido, verranno realizzati con risorse pubbliche; i soldi per i collegamenti sul Tevere li metterà il governo, come garantiscono dall'entourage del ministro dello Sport, Luca Lotti.
rassegna stampa
Stadio, emergenza trasporti. Caso fondi per la Roma-Lido
Non bastano i ponti per Tor di Valle, servono investimenti pubblici sui treni. Per la vecchia linea in ballo 180 milioni della Regione, da usare per tutta la tratta
E il piano trasporti? Qui la vicenda si complica. Di sicuro i 45 milioni che si sono impegnati a sborsare i proponenti sono ampiamente insufficienti per trasformare la "peggiore ferrovia d'Italia" (secondo la classifica di Pendolaria) in una moderna subway che dovrebbe trasportare, così ha prescritto il Campidoglio, la metà dei tifosi allo stadio.
Diventa essenziale l'investimento della Regione Lazio, 180 milioni di euro, che però vanno spalmati sull'intera tratta, non solo nelle fermate intorno a Tor di Valle. Ecco perché, alla fine, non è detto che neanche il budget pubblico basti per rispettare le prescrizioni del Campidoglio.
Tra domani e martedì, insieme all'ultimo atto della conferenza dei servizi, salvo sorprese, dovrebbe essere votato un accordo di programma in cui i vari enti pubblici si impegnano "individuare le risorse per le opere di interconnessione", quindi il ponte e altri collegamenti minori. Va registrato che ieri, dal dicastero guidato da Delrio, schiacciavano sul freno. Come a dire: non saremo noi a pagare il ponte di Traiano. Ma dal ministero dello Sport sembrano convinti che, in un modo o nell'altro, alla fine le risorse il governo le troverà.
In Campidoglio si mantengono cauti. L'assessore all'Urbanistica di Raggi, Luca Montuori, che solo pochi mesi fa aveva giudicato il ponte di Traiano utile solo ai privati, ieri ha dichiarato che il finanziamento dello Stato "lo valuteremo quando si tradurrà in atti e impegni, quando diventerà un po' più sostanzioso di una telefonata".
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