Sul progetto del nuovo stadio a Tor di Valle la partita potrebbe essere già finita. Suonano come un triplice fischio le dichiarazioni rilasciate ieri da Paolo Berdini, scelto da Virginia Raggi come responsabile dell’Urbanistica. L’assessore in pectore non ha usato giri di parole sul progetto sognato da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi e ha ribadito la sua «contrarietà allo stadio della Roma così come immaginato nel progetto vagliato» dalla giunta Marino. Tanto che, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero, nei corridoi di Palazzo Senatorio già si ipotizza una delibera che possa ritirare la pubblica utilità dell’opera. «Questo progetto è a rischio speculazione», disse Marcello De Vito, all’epoca capogruppo M5s in Aula Giulio Cesare, oggi mister preferenze del nuovo Consiglio tanto da essere il candidato numero uno alla poltrona di presidente dell’Assemblea capitolina.
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Stadio della Roma, Berdini: «Tor di Valle uno scempio, ora serve un referendum»
Suonano come un triplice fischio le dichiarazioni rilasciate ieri dall'assessore scelto da Virginia Raggi come responsabile dell’Urbanistica
E il giudizio di Berdini è in perfetta sintonia: «La Roma – ha detto ieri a Radio Radicale – ha a disposizione lo stadio Olimpico e lo stadio Flaminio che vanno valorizzati e trovo assurdo regalare ad un privato un milione di metri cubi di cemento in cambio di servizi che sono un atto dovuto alla città». La stessa linea già espressa dall’Istituto nazionale di Urbanistica, di cui Berdini è stato segretario negli anni ‘90, e che ha bocciato senza appello il progetto Tor di Valle, parlando di una «gigantesca speculazione edilizia in cui lo stadio è solo un pretesto» dato che l’impianto sportivo «rappresenta sol il 14% delle cubature». Tutto il resto infatti è destinato a negozi, alberghi, uffici e ristoranti: 15 edifici commerciali e tre grattacieli alti più di 200 metri
«Rispetterò le leggi, ma userò ogni mezzo consentito per impedire questo scempio e per tutelare gli interessi della città», ha aggiunto ieri. Per Berdini «su un progetto del genere si potrebbe indire un referendum per chiedere ai cittadini la loro opinione».
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