rassegna stampa

Stadio, dal progetto spariscono anche i treni per la Roma-Lido

Con il vecchio progetto sulla tratta sarebbero dovuti arrivare 15 treni nuovi di zecca

Redazione

I nuovi treni della Roma-Lido pagati dai privati che sognano lo stadio a Tor di Valle? Nella delibera sul progetto bis, licenziata martedì dalla giunta Raggi, non ci sono più. Nessuna indicazione sul numero minimo di convogli che i proponenti dovrebbero comprare per la ferrovia che collega la Piramide con Ostia, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero. Pensare che con il vecchio progetto sulla tratta sarebbero dovuti arrivare 15 treni nuovi di zecca, in alternativa al prolungamento della metro B, che è stato cancellato.

La delibera appena approvata infatti consente di impiegare «la parte residua di tale contributo, in tutto o in parte, per far fronte agli eventuali maggiori costi» delle infrastrutture che sono sopravvissute alla revisione del progetto. Quindi, in teoria, dalla ferrovia potrebbero essere spostati sul rifacimento dell'Ostiense-Via del Mare, o sui due collegamenti per ciclisti e pedoni, nel caso in cui queste opere costassero più di quanto preventivato.

Il rischio è che la viabilità dell'area, a quel punto, vada in tilt. Opera tutt'altro che certa, dopo lo stop del Consiglio superiore dei lavori pubblici, è anche il Ponte dei Congressi. La delibera della giunta Raggi però non prevede rischi.

Senza ponte - e senza una Roma-Lido rinnovata e a pieno regime - è facile immaginare quale sarebbe l'impatto, su un'area già congestionata, dello stadio e del nuovo mega centro di negozi, uffici e alberghi, il cosiddetto «Ecomostro», che resta ma con le cubature dimezzate (139.500 mq per il business park, 7.200 mq per strutture ricettive, altri 22.600 per i negozi).

Tra le altre criticità evidenziate dagli uffici comunali nella relazione tecnica allegata alla delibera, ci sono anche i parcheggi per i negozi. "Per le strutture commerciali - si legge - viene evidenziata la necessità, in sede di progetto definitivo, di reperire le aree a parcheggio nel rispetto della normativa regionale".

Resta poi l'incognita del vincolo apposto dalla Soprintendenza del Ministero dei Beni culturali. Se il vincolo restasse, il progetto andrebbe stravolto ancora.