Il primo sì è costato un consigliere comunale al M5S (Cristina Grancio). Adesso la maggioranza pentastellata sarà compatta come una testuggine nel votare la variante urbanistica per lo stadio di Tor di Valle? La Raggi non parla di date per la prima pietra, ma va direttamente all'opera finita: "Speriamo di vederlo pronto entro tre anni". C'è chi scommette che i lavori inizieranno tra un anno circa. I tempi sono incerti. Entro la fine dell'anno la conferenza dei Servizi (Regione-Comune-Città metropolitana-Stato) trasmetterà al Campidoglio il verbale con tutte le prescrizioni che hanno accompagnato il via libera ieri, come evidenzia Simone Canettieri su Il Messaggero.
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Stadio, almeno un anno per il via ai lavori. Prima serve la variante
Dopo il sì con prescrizioni in conferenza dei servizi, tempi lunghi per l’iter: occorre una nuova votazione in assemblea
Una specie di lunga sentenza con tutti gli accorgimenti tecnici da rispettare. In primis, c'è la questione dei ponti. Rimasto laterale quello dei congressi, c'è quello di Traiano. Che per la Regione serve, per il Comune no, per il Governo (sponda Pd Lotti-Delrio) ci sarà grazie a loro. Una volta arrivato il verbale in Campidoglio dai primi giorni del 2018 inizierà il lavoro degli uffici per predisporre la variante al piano regolatore che possa supportare e sopportare un intervento da quasi 600mila metri cubi (non ci sarà infatti solo lo stadio ma anche un serpentone di palazzine alte sette metri).
Prima però la deliberà dovrà passare dalla giunta, poi inizierà la navicella nelle commissioni e nei municipi interessati e infine l'ultimo sì dell'Aula Giulio Cesare. Atteso per metà febbraio, ma potrebbe essere anche marzo. Nessuno in questo momento, in Campidoglio, si sente di poter dare appigli e date. Anche perché ci sarà un nodo politico interno comunque da vedere. Superato questo scoglio, la variante con annessa la convenzione edilizia (scritta dai dipartimenti) dovrà passare in Regione.
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