rassegna stampa

Spalletti ha studiato il modulo di riserva

Nella rifinitura di ieri il tecnico toscano ha provato il 4-2-3-1, una sorpresa che sovvertirebbe i pronostici della vigilia che volevano/vogliono una Roma schierata a rombo in mediana e senza Dzeko

Redazione

La sorpresa è pronta. Ieri Spalletti ha provato a mischiare le carte. Nell’ultima seduta pomeridiana, volutamente fatta slittare alle 16, la linea guida è stato il 4-2-3-1. Una sorpresa che sovvertirebbe i pronostici della vigilia che volevano/vogliono una Roma schierata a rombo in mediana e senza Dzeko. Nella partitella tattica sono state disposte due squadre con il 4-2-3-1. Nella prima figurava il tridente Iago Falque-Perotti-El Shaarawy dietro il centravanti bosniaco con il tandem Keita-Pjanic in mediana. Nell’altra, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero", Totti agiva come terminale offensivo e dietro di lui c’era il trio Salah-Nainggolan-Emerson, coperto dal duo De Rossi-Strootman.

La scelta tra 4-2-3-1 e 4-3-1-2 non è soltanto una mera questione di numeri. Con il primo schieramento è vero che si rischia apparentemente di andare in sofferenza numerica in mediana ma basta in realtà che i due esterni ripieghino costantemente (trasformandolo in 4-5-1), per raggiungere la parità. Cosa che non accadrebbe con il 4-3-1-2 dove nel migliore dei casi la Lazio avrebbe un uomo in più. Tuttavia quest’ultima opzione permette ai giallorossi di non dare punti di riferimento alla difesa biancoceleste, cosa che accadrebbe con Dzeko.