«Se da un parte ci sono meriti, dall’altra ci sono sempre demeriti». Luciano Spalletti filosofeggia, ma ha le idee molto chiare: la Roma ha smesso di lottare e ha dato campo all’Atalanta, e soprattutto non ha fatto, come auspicato alla vigilia, come la Juventus.
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Spalletti: “Brutta e tanto ingenua”
Secondo il tecnico la Roma ha smesso di lottare, ha dato campo all’Atalanta e soprattutto non ha fatto come auspicato alla vigilia, come la Juventus
La sconfitta si giustifica in questo modo: un primo tempo all’altezza, una ripresa vecchie (negative) maniere, tipo Torino-Roma, come sottolinea Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
«E’ stato un secondo tempo con una involuzione che non mi aspettavo. Avevamo il freno a mano tirato, eppure avevamo creato i presupposti per vincere. Non abbiamo fatto bene quello che c’era da fare, nell’uno contro uno e nella lotta», l’analisi di Spalletti.
I cambi sbagliati, è l’accusa della giornata: rinunciare a Salah e Perotti forse è stata una mossa poco lungimirante. Lucio motiva così il doppio cambio. «Non riuscivamo più a tenere palla, a salire. Quando si perde è sempre colpa dell’allenatore. E’ un problema fisico? Se noi fossimo riusciti a tenere la partita sui nostri binari, palla a terra. Ci sarebbe stata meno differenza, è chiaro che abbassando la qualità va a salire quello di lotta e abbiamo lasciato qualche pallone di troppo agli avversari. Ma non è stato un problema fisico. L’Atalanta è stata brava ad alzare il ritmo. Non è solo una questione fisica, non abbiamo più vinto un duello, un contrasto. Ero contentissimo di quello che avevano fatto in settimana. Ero convinto di fare una buona partita».
Sconfitta salutare? «No è negativa e basta. Le reazioni ci saranno, nessuno si nasconde, io per primo. Da questa gara ne esci male. Nel secondo tempo ci sarebbero dovuti essere molti più spazi per noi, ma l’Atalanta ci ha messo qualche furbata, mentre noi siamo stati ingenui».
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