rassegna stampa

Spalletti all’attacco: “Roma ti farò più bella”

Lo scopo dei dirigenti, avendo richiamato Lucio all’ovile, è recuperare punti e credibilità. Ed è per questo che si sono rivolti al nuovo tecnico

Redazione

Spalletti ieri ha preso possesso della sua vecchia cara Trigoria, ha fatto il giro degli uffici, è entrato in palestra, nello spogliatoio, ha firmato il nuovo contratto, diretto l’allenamento, il primo dello sua seconda avventura in giallorosso. Come evidenzia Alessandro Angeloni su Il Messaggero, il neo tecnico della Roma, ha fatto anche un bel discorsetto alla squadra, riunita tra le mura della palestra, lontano da riportini.

Prima era stato accolto a Fiumicino da una cinquantina di tifosi, e un cartello con scritto «ben tornato mister» lo ha atteso a Trigoria. Lo scopo dei dirigenti, avendo richiamato Lucio all’ovile, è recuperare punti e credibilità. E prima ancora certi giocatori: Maicon è uno di questi, Dzeko un altro, De Rossi un altro ancora. «Non abbiamo altra scelta, il campionato ha evidenziato che ci sono squadre che giocano bene: la nostra è buona e bisogna giocare un buon calcio per essere al livello degli altri. Abbiamo fatto dei passi avanti nel confronto con l’Europa: questo gruppo ha le caratteristiche per essere all’altezza. Voglio che la squadra che sappia giocare un buon calcio», le sue parole in un’intervista rilasciata a Miami prima di ritornare nella Capitale e trasmessa a Roma Tv. Il progetto è chiaro: il bel calcio. La squadra di Garcia lo ha fatto vedere per troppo poco tempo, ha smesso presto di sentirsi forte. Ha perso fiducia.

Non è il momento di parlare di numeri e di moduli tattici, appunto; contano le motivazioni, ribadisce il neo tecnico della Roma, che ieri si è fermato a dormire a Trigoria. «Penso che questo momento della Roma dipenda soprattutto dalla testa. Spero che ritoccando i tasti giusti e parlando in maniera pulita e chiara alla squadra si possa ritrovare spirito e carattere, aspetti che vanno in evidenza prima dei numeri e dei moduli. Gli obiettivi? Dobbiamo lavorare in maniera seria e far sì che poi il nostro lavoro determini una serie di possibilità future. Non dipenderà solo da noi. Quando si è dietro di qualche punto come in questo momento dipenderà anche dall'andamento avversarie, ma noi abbiamo l’obbligo di provare a dare il massimo sempre».

Spalletti sa che non c’è da perdere tempo. «Dobbiamo fare subito risultati. Ho visto i ragazzi allenarsi. Ecco, non voglio più sentir parlare di scarsa condizione atletica. E’ solo un problema di testa». Duro, chiaro. Come lo è con i tifosi, latitanti (per scelta politica e per insofferenza). «Abbiamo un numero eccezionale di sostenitori e averli al nostro fianco ci darà una spinta superiore. Ma loro apprezzano l’impegno, la disponibilità, il sudore e la lotta: solo se metteremo in campo tutti questi ingredienti avremo il loro assenso. Senza di loro viene a mancare qualcosa, fanno parte della nostra storia, del nostro vivere quotidiano. Sappiano, i tifosi, che io arriverò presto a Trigoria, andrò via tardi e tutto il tempo passato qui sarà per di dare un contributo».