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Il Messaggero

Soulé non va, in Svezia altra notte triste. La svolta è lontana e perde la nazionale

Soulé non va, in Svezia altra notte triste. La svolta è lontana e perde la nazionale - immagine 1
Ennesima prova opaca dell'argentino che non aiuta né lui né i suoi compagni
Redazione

Matias Soulé non riesce ancora a brillare, scrive Daniele Aloisi su Il Messaggero. Il campo sintetico non aiuta né lui né i suoi compagni, ma è lecito aspettarsi di più. Nel primo tempo non arriva neanche una scintilla per scaldarsi nel gelo svedese. Juric gli concede un'altra chance dopo quella col Venezia. Questa volta, però, in coppia con Baldanzi che è protagonista in negativo nell'azione che porta al rigore dell'Elfsborg. L'argentino ci prova con due conclusioni ma non centra mai lo specchio della porta. Intorno alla metà della prima frazione di gioco spreca una clamorosa chance in contropiede.

Il paragone con la Joya è ingeneroso, ma è stato uno dei principali acquisti della sessione estiva. Per portarlo nella Capitale i Friedkin hanno speso 26,5 milioni di euro più bonus e fino a questo momento si è visto troppo poco.

Matias era arrivato pensando di giocare nel 4-3-3 di Daniele De Rossi e si è poi ritrovato a dover adattarsi nel 3-4-2-1 di Juric che lo vede solamente come un trequartista.  Le brutte prestazioni con la maglia della Roma gli hanno anche fatto perdere la nazionale. Infatti, Scaloni non lo ha convocato per le prossime sfide dell'Albiceleste contro Venezuela e Bolivia. A settembre non aveva esordito, ma aveva avuto l'occasione di allenarsi con dei grandi campioni e di poter salutare uno dei suoi idoli Angel Di Maria. Juric lo aspetta e sa come lavorare con i giovani. E ancora a secco sia di gol che di assiste dovrà anche ripagare la fiducia dei tifosi romanisti.