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rassegna stampa

Sarri e Mourinho: derby da inventare

Sarri e Mourinho: derby da inventare - immagine 1
I tecnici vivono stati d'animo opporti. Le coppe hanno rimescolato le certezze. Il portoghese deve scacciare i fantasmi delle tre sconfitte subite in due stagioni
Redazione

Mau non vede l'ora di restare e di diventare un'icona della Lazio, Mou non vede l'ora di intuire il suo destino perché tra il silenzio dei Friedkin e le battute di Tiago Pinto il suo futuro nella Roma sembra appeso a un filo. Come riportato da Alberto Dalla Palma su Il Messaggero, Mau vuole provare a vincere il terzo derby consecutivo, Mou desidera dare una bella lezione al suo rivale dopo lo scontro dialettico sugli ultimi impegni in Europa. Mau vuole passare una sosta sereno e Mou anche ed è questa l'unica cosa che li accomuna alla vigilia del derby. Si è capito tutto durante la settimana, perché Sarri ha sottovalutato e quasi deriso l'impegno della Roma a Praga e perché Mourinho non ha perso tempo a controbattere anche con toni piuttosto tracotanti e pieni del suo ego di uomo vincente. Fatto sta che poi la Lazio ha preparato la sua sfida battendo il Feyenoord. La Roma, invece, è caduta di brutto a Praga e Mourinho se l'è presa con tutti i suoi giocatori, Bove escluso, colpevoli di aver sottovalutato l'impegno e di non essersi comportati da veri professionisti. Svaniti gli effetti della clamorosa rimonta consumata contro il Lecce. Opposti sono gli animi di Mau e Mou. Perché se da una parte c'è un allenatore innamorato della Lazio e ricambiato dalla società, dall'altra c'è uno dei tecnici più vincenti della storia che viene amato senza limiti solo dal suo popolo. Ancora oggi è difficile immaginare un rinnovo per José che sarebbe andato in Arabia già l'estate scorsa se l'amore per la sua squadra ei suoi giocatori non gli avessero consigliato di restare e di onorare il suo terzo anno di contratto. Mou non ne può più di essere l'unico rappresentante della Roma. Mai difeso pubblicamente e mai sostenuto dalla proprietà, nonostante il successo in Conference e una finale di Europa League, José sembra quasi un uomo solo al comando. Sarri, invece, prima di affrontare il Feyenoord ha confermato la sua idea che non ci sia una panchina migliore di quella della Lazio. Il gioco collettivo e il palleggio insistito di Mau contro la roccaforte di Mou, più interessato a innescare Lukaku e Dybala che a dare spettacolo. Ci sarà da divertirsi, non ci sono dubbi, e alla fine, forse, decideranno tutto Immobile o Lukaku.

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