Il problema del razzismo esiste e in Italia, secondo Tony Ruediger, non si è fatto abbastanza per risolverlo: "Mi hanno fatto dei ‘buu’ in diverse partite, con tanto di ‘uh, uh, uh’, ma non è successo nulla. Per me è incomprensibile, qualcosa va fatto. L’arbitro dovrebbe riferirlo allo speaker dello stadio per fare un avvertimento. Se non cambiasse nulla si dovrebbe interrompere la partita. Siamo nel 2017, ci sono tanti manifesti con lo slogan ‘No al razzismo’, ma in Italia non ci sono stati molti cambiamenti. Con tutto il rispetto, è facile parlare per le persone che non hanno il nostro colore della pelle, facile dire che dovremmo rimanere calmi. Non sapranno mai cosa si prova" dice il difensore della Roma impegnato con la Germania nella Confederations Cup..
rassegna stampa
Ruediger: “L’Italia non fa nulla contro il razzismo”
il difensore tedesco: "Siamo nel 2017, ci sono tanti manifesti con lo slogan ‘No al razzismo’, ma qui non ci sono stati molti cambiamenti"
Un duro attacco a Lega e Federazione che, come scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero,hanno l’obiettivo di sollecitare l’inasprimento delle squalifiche per razzismo. "Ho visto sviluppi positivi, specialmente nelle due milanesi che possono essere più forti. Il gioco è molto tattico in Italia. Sochi? È bella, ma Roma rimane molto meglio" conclude il difensore. Razzismo a parte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA