I romanisti lo sanno, fa parte della storia di questo Club. Come scrive Stefano Carina su Il Messaggero trasformare una serata che poteva diventare storica in una grande delusione sta un po' nel dna. Ora da dove si riparte? Probabilmente dal mancato 5-4 di Hernandez che avrebbe avuto, quello sì, le sembianze del disastro e dalle tre note liete: Pjanic, De Rossi e Gervinho.
rassegna stampa
Rudi verso Firenze pensa a Dzeko e si gode i magnifici tre
Pjanic, De Rossi e Gervinho regalano ancora il sorriso al tecnico francese in vista della sfida del Franchi
L’ivoriano, nel ruolo di centravanti (atipico) è tornato agli antichi splendori del primo anno di Garcia. E vicino a lui, può avvalersi di un Pjanic mai così decisivo. Cinque gol in stagione (miglior marcatore della Roma), quattro su punizione (su sei tentativi verso la porta avversaria).
C'è poi De Rossi. Senza volerlo, nel post-gara Rudi è scivolato in un lapsus («Il capitano c'è in questo momento ed è in grande forma, è stato eroico visto che ha giocato anche con un problema alla coscia) che più di qualche tifoso sui social non ha mancato di sottolineare, ribadendo come il capitano sia uno e si chiami Totti. Ma stavolta quello del francese era un semplice attestato di stima per il centrocampista reduce da tre gol in due partite.
A proposito del tecnico, contravvenendo alle abitudini post-match, quando è solito rimandare il colloquio con la squadra al giorno seguente, l’altra sera ha fatto un’eccezione. Rudi, infatti, si è chiuso con i calciatori negli spogliatoi per cinque minuti scarsi dove ha ribadito l’insoddisfazione per il calo di concentrazione finale e rimarcando come a questi livelli le gare durino 95 minuti. La testa è già proiettata a Firenze dove potrebbe rivedersi Dzeko dal primo minuto. Il dubbio che accompagnerà il tecnico in questi giorni è soprattutto il compagno di reparto da affiancare a Manolas. Castan è in ritardo di condizione mentre Ruediger continua a palesare evidenti limiti tecnici.
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