rassegna stampa

Rudi e i giovani: storia d’un amore in emergenza

Complice anche la grande emergenza, Rudi Garcia decide di scommettere su due '96 e un '95 e viene ripagato. Basterà a riscattare la sua fama di allenatore "anti-giovani"?

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Garcia non usa mai i giovani. Quante volte, siate sinceri, avete sentito ripetere questa frase? Tifosi, critici, opinionisti tutti uniti da sempre da un ritornello facile facile: Garcia non “vede” i giovani. E giù fiumi di parole su parole sull’inutilità dei soldi (tanti, in taluni casi troppi...) spesi per portare casa questo o quello, Uçan o Paredes e Sanabria, e prima ancora Jedvaj. Tutti utilizzati con il contagocce. Poi arriva la Grande Emergenza, più di metà rosa a casa, uomini contati per la trasferta di Cagliari e Rudi l’Anti Giovani manda in campo dal primo minuto l’ultimo Primavera arrivato alla sua corte, Daniele Verde da Napoli, ad un passo dall’esser lasciato libero nella passata estate per aver fallito due stagioni a Trigoria. E, a seguire, manda in campo pure Tony Sanabria, all’esordio in maglia giallorossa, e Leo Paredes, il più vecchio dei tre, che si toglie la soddisfazione di segnare la seconda rete della Roma.

VIRTÙ E OPPORTUNITÀ - Tre protagonisti, a loro modo. Ma, l’interrogativo è legittimo, se la Roma non avesse avuto gli uomini contati Verde, Sanabria e Paredes avrebbero trovato spazio? Probabilmente no, ma - tutto sommato - giusto così. Perché una squadra che parte per vincere lo scudetto non deve, non può affidarsi ai minorenni ma a giocatori forti, esperti e smaliziati. Se non altro, la partita di Cagliari ha dimostrato che Garcia ha ragazzi interessanti; anzi, come si dice: di prospettiva. E la prima cosa da fare in questi casi è non rovinarli. Non mandarli allo sbaraglio. Proteggerli, se vogliamo. Magari non facendoli giocare o facendoli giocare poco. Impiegandoli quando più che necessario è indispensabile.

E, allora, restano da decifrare un paio di cose: aveva sbagliato prima Rudi a non farli giocare oppure il rendimento sardo di quei tre è stata la conseguenza delle scelte passate dell’allenatore? Di certo, la verità vera non verrà mai a galla. Meglio, perciò, dare un po’ di merito al tecnicoe un po’ (tanto) agli stessi ragazzi, che - a giudicare da quanto mostrato a Cagliari - non hanno trascorso il tempo degli allenamenti con monsieur Rudi a bearsi del panorama. Si sa: per fare una grande squadra servono i grandi giocatori ma, se si è davvero grandi, l’età conta poco. Garcia, anche se spinto dall’emergenza, ha voluto dimostrare che lui i giovani li fa giocare. L’unico requisito che devono avere, però, è la qualità. Anche se hanno meno della metà degli anni di Totti.