Dzeko sta meglio, ma la sfida contro la Juventus c’è tra due giorni e lui nell’ultimo allenamento non ha disputato la partitella, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Partitella blindata, tra l’altro. Nessuno veda, nessuno riferisca. Perché Di Francesco non vuole regalare niente.
rassegna stampa
Roma, una squadra da paura
Gli uomini a disposizione di Di Francesco sono ancora contati
Gli uomini, purtroppo per lui, ancora sono contati. Di Dzeko abbiamo detto, Pellegrini è mezzo e mezzo e ha qualche speranza pure lui (oggi torna in gruppo), De Rossi ne avrà ancora per un bel po’ e sulla sfida di domani, ha detto a DAZN: "Abbiamo talmente tanta pressione addosso, che non viviamo l’attesa di Juve-Roma. Abbiamo tanti pesi sulla schiena, sappiamo che dobbiamo fare meglio di quello che stiamo facendo. Siamo tutti sotto osservazione, mister compreso. Vogliamo fare una grande partita più per noi che per l’importanza della sfida stessa. Poi se andiamo nel dettaglio, le pressioni non sono solo sulla nostra situazione di gioco, ma anche per l’avversario, il più forte che c’è. I problemi della Roma? La squadra è forte, i nuovi che sono arrivati pure. L’errore che abbiamo fatto è stato quello di parlare troppo dei giocatori che sono partiti. Il dolore per quelli che sono andati via rimane ancora oggi, ma doveva essere assimilato in maniera più sciolta. A livello di singoli le cose stanno migliorando e si stanno integrando bene".
Di Francesco cerca soluzioni definitive, contro una squadra che non ha mai perso punti in casa con la Roma da quando l’uomo ha inventato l’Allianz Stadium: otto partite giocate, sette di campionato e una di Coppa Italia, e otto sconfitte per la Roma (per Luis Enrique, Zeman, Garcia, Spalletti e Di Francesco solo insuccessi, del resto solo Inter, Sampdoria Bayern Monaco, Fiorentina, Udinese, Lazio e Real Madrid sono riuscite a vincere a Torino, tra campionato, Coppa Italia e Champions League), venti gol presi e appena tre fatti, di cui l’ultimo risale a quattro anni e due mesi fa. Ieri tra una prova è l’altra c’è scappata di nuovo la difesa a tre. Che poi è a cinque, perché ai lati c’erano durante le esercitazioni Santon e Kolarov, con Florenzi spostato in avanti, come attaccante insieme al falso nove Zaniolo e a uno tra Under e Kluivert. Diciamo così, la formazione della paura, ma è della paura anche con altro modulo, perché Florenzi giocherebbe alto. Ma in questo momento è anche normale.
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