Con la Roma è diventato ormai di casa. Ancor di più quando ha rilevato la procura di Manolas, ceduto poi al Napoli, e ha dato il via libera allo scambio tra Luca Pellegrini e Spinazzola.
rassegna stampa
Roma, un mercato sotto la regìa di Raiola
Il procuratore può favorire la conferma di Mkhitaryan e, in caso di partenza di Kluivert, prendere Bonaventura e Kean
A conti fatti, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, Mino Raiola tra il greco e il giovane laterale, è entrato nei due affari che la scorsa estate hanno permesso al club (con 36 e 22 milioni) di mettere a bilancio due mega plusvalenze.
E lo scenario potrebbe ripetersi a breve. Sia in uscita che in entrata. Nella Roma controlla già Kluivert, Mkhitaryan, Calafiori e Karsdorp (anche se non ufficialmente), a suo tempo entrò nell’affaire che portò Under nella Capitale ed è l’agente dello svincolato Bonaventura e di Kean, due obiettivi di Petrachi.
Dietro ad una cessione di Kluivert e/o Under, per tentare di preservare i due gioielli Pellegrini e Zaniolo, arriverebbe il via libera per lo svincolato Bonaventura, già contattato, e considerato un elemento versatile e idoneo al gioco di Fonseca. Senza dimenticare Mkhitaryan, per il quale il tecnico continua a spendersi per la permanenza. Se c’è una remota possibilità di ottenerla questa passa per Raiola che si fa forte, con l’Arsenal, che l’armeno è all’ultimo anno di contratto. Della serie: o rinnova (e poi viene girato in prestito dove vuole il calciatore) oppure il rischio di perderlo a zero è dietro l’angolo.Pericolo che con lo tsunami Covid-19 nemmeno un club ricco come i Gunners può permettersi.
Pillola finale per Kean, la cui ultima bravata (party in pieno lockdown, costatogli una multa di 160 mila sterline) lo allontana sempre di più dall’Everton. Per la Roma comprarlo in estate sarà impossibile ma con Kluivert da Ancelotti (che già lo voleva al Napoli), strappare un prestito biennale del centravanti (amico per la pelle di Zaniolo e già cercato a gennaio come vice Dzeko) diventerebbe realtà. Con la regia di Mino, of course.
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