Il ko alla Dacia Arena non può sorprendere: la Roma, del resto, è recidiva, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. E, come a settembre e a ottobre, rimane in sosta. Vietata, però, per chi ha l’obiettivo, come i giallorossi, di arrivare almeno al 4° posto. La pausa per gli impegni delle nazionali a quanto pare blocca il gruppo di Di Francesco che è irriconoscibile al momento di ripartire in campionato.
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Roma, un flop tira l’altro
Seconda sconfitta in tre partite dopo la sosta: i giallorossi contro l’Udinese lasciano 3 punti e una pessima impressione
Di Francesco difende la sua idea di calcio e ogni sua scelta. Si tiene stretta l’identità di squadra propositiva pure se ultimamente non lo fa sorridere come vorrebbe: nelle ultime 5 gare del torneo solo il successo contro la Sampdoria. E chiarisce come mai Dzeko sia partito dalla panchina: necessario il riposo dopo le 2 partite con la Bosnia. Ma, indisponibili già i leader Manolas e De Rossi, la rinuncia al centravanti ha inciso sulla prestazione. Senza carattere.
Il record stagionale delle 26 conclusioni verso la porta avversaria (solo 8 nello specchio) vale niente. Come il primato in questo campionato nel possesso palla: 75,5 per cento. Senza efficacia il tiro al bersaglio, sterile il palleggio.
La trappola dell’Udinese scatta nella ripresa. Nicola non vuole perdere al debutto e sceglie l’atteggiamento che più prudente non si può. Così piazza 5 sentinelle a presidiare il fortino davanti a Musso e, fuori area, sistema 3 mediani che sono esclusivamente interditori. Come se non bastasse schiera la squadra dentro la sua metà campo e al completo. Si abbassano anche il rifinitore De Paul e l’unica punta Pussetto. Sono loro che decidono il match, su fallo laterale battuto da Samir. Tacco del centravanti e slalom vincente del trequartista. Dormono Santon e Jesus: il terzino non ferma De Paul, il centrale si fa saltare. In porta non c’è Olsen, fermato da un risentimento muscolare (17esima formazione diversa in 17 partite): l’esordiente Mirante, 25° giocatore utilizzato in questa stagione (24° titolare), non ha alcuna responsabilità. Anzi nel finale eviterà il bis di Machis. Il centrocampo della Roma, fin lì decente per la lucidità di Cristante e Nzonzi, comincia a sbandare per le ripartenze dei bianconeri. Entrano Under e Dzeko: ormai è tardi. Si fa male Pellegrini: pure lui salta il Real. Tocca a Zaniolo. L’attacco rivoluzionato, e con Fazio (doppio) centravanti nei 6 minuti di recupero, fa cilecca: il 4° ko in campionato (il 5° stagionale) può diventare fatale nella corsa al 4° posto.
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