rassegna stampa

Roma, un filotto per lo scudetto

Dall'Atalanta fino a Natale Spalletti vuole l'enplein: "Imitiamo la Juve"

Redazione

Il comandante Lucio è quello di due settimane fa. Senza perdere il filo del campionato, dritto all'obiettivo: «Pronti alla battaglia di Bergamo e a imitare la Juve».

Oggi la Roma affronta l'Atalanta che, negli ultimi 7 turni, ha raccolto più punti in serie A: 19 su 21 (6 successi e 1 pari) che valgono l'attuale 4° posto.

Spalletti, insomma, si ferma al presente, senza mettere in piazza la tabella da qui a Natale, con 8 partite tra cui le 2 di Europa League da giocare prima dello scontro diretto, sabato 17 dicembre allo Stadium, contro i bianconeri. E' chiaro che, però, quando dice che la Roma (29 gol, migliore attacco della serie A) deve fare come i campioni d'Italia conferma di voler puntare all'enplein prima e dopo lo la sfida di Torino, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

Spalletti indica il percorso da seguire nelle prossime settimane e anche dopo: «Se si fa come loro manca poco per essere allo stesso livello; se facciamo meno, allora molto. Bisogna imparare il mestiere che hanno per portare a casa i risultati, la bravura a cogliere l'attimo. Si dice che non giochino un buonissimo calcio, ma se faranno un calcio migliore davanti, aumenteranno la loro qualità».

L'Atalanta rappresenta un esame complicato. Lucio avverte: «Affronteremo una delle migliori del torneo. Lo dimostrano i loro numeri e il gioco. E si sono meritati ogni vittoria. Dobbiamo essere pronti a combattere respiro dopo respiro, loro sono bravi proprio nei duelli individuali, con i quali spesso conquistano punti e successi. Gasperini, anche con il Genoa, faceva vedere il massimo nello spirito e nella battaglia. Noi, però, ci siamo preparati a questo. I giocatori sono disponibili. Ultimamente siamo migliorati nella lotta individuale»

Poi sul rinnovo dice: «La questione del mio contratto, in questo momento, non mi coinvolge». Pallotta è pronto per la firma, Spalletti non cambia posizione e non anticipa il suo futuro. «Per meritare o ambire a un contratto e stare alla Roma bisogna fare risultati. E c'è anche la mia di valutazione: a volte questa società ha fatto contratti ad allenatori che ha subito mandato via e ha dovuto pagare i loro contratti anche dopo. Non mi sembra corretto. Voglio aiutarli a non sbagliare. Sono uno che deve far vedere quello che è la qualità del lavoro. Non si può dopo 12 partite di campionato. La verifica obiettiva sarà da ultimo. Il club poi deve organizzarsi a prevenire tutto perché è giusto così. Deve iniziare a guardare giocatori come sta facendo. La situazione è legata ai risultati. Ai numeri che faremo fino in fondo. Questo dipenderà dalla squadra, perché da me dipende poco».