Dentro o fuori: è il significato più semplice e più diretto che si possa dare alla sfida contro l’Inter dell’ex Spalletti, domenica sera all'Olimpico, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
Roma, ultima chiamata
Domenica sera nella sfida contro l’Inter dell’ex Spalletti, la Roma si gioca il futuro e quello del suo tecnico
Partita secca, anche se è solo il 14° turno di serie A e quindi di match ne mancheranno poi altri 24 (e 72 punti a disposizione). In ballo non c’è solo il destino di Di Francesco, già in bilico a fine settembre e due mesi dopo di nuovo in pericolo. Anche la Roma si gioca il futuro. Il campionato, e soprattutto chi la precede, non l’aspettano più.
Il 1° obiettivo stagionale, qualificazione agli ottavi di Champions, è stato centrato. Non basta, però. L’input della proprietà Usa è chiaro ormai pure alla tifoseria sempre più scontenta: qualificazione agli ottavi di Champions e 4° posto per partecipare alla prossima edizione. Il cerchio si chiude solo con questa accoppiata. E il secondo risultato, il piazzamento tra le prime 4, conta addirittura più dell’altro. Ecco perché a Di Francesco è stato prolungato il contratto alla fine della scorsa stagione. Ora, meno di 6 mesi dopo il rinnovo, è invece in bilico: perché la Roma è al 7° posto e 4 punti dal 4°. Pallotta, il 9 gennaio 2016, decise di esonerare Garcia in una situazione per certi versi migliore di quella vissuta in questi giorni.
Ora, però, il presidente non ha il sostituto di Di Francesco. O meglio, il suo consulente Baldini, da Londra o Cape Town fa lo stesso, gli ha proposto solo Paulo Sousa che si è anche dichiarato pubblicamente. Si discute sulla validità dell’avvicendamento dal 23 settembre, giorno del ko di Bologna. Conte, in tribuna per la partita con il Real, è il sogno. Che non si avvera se il progetto prevede la cessione di giocatori di primo piano alla fine di ogni stagione. È Baldini che sceglie l’allenatore. Monchi, sempre in difesa di Di Francesco, è pronto a dimettersi in caso di esonero del tecnico.
La gente ha già compilato la sua hit dei colpevoli. I fischi (e gli insulti) all'Olimpico sono stati inequivocabili: priorità al presidente e a Monchi, subito dietro i giocatori. Meno ne ha ricevuti l’allenatore. Che non può essere certo assolto. La Roma non gioca. Va in altalena. E’ fiacca, vulnerabile e senza efficacia. Fragile nei giovani e usurata nei big. Il mercato invernale non può cancellare quello estivo. Servirebbero 4 rinforzi/titolari: centrale difensivo, regista, attaccante esterno e centravanti. Possibili solo la mezzala (non il play), Rabiot il preferito, e la punta. Centrale, solo se va via Schick (in prestito alla Sampdoria). Laterale, se rimane Di Francesco. Che, per la cronaca, la chiede dall’estate 2017. Berardi è nella lista, come Under in quella anche del Chelsea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA