(Il Messaggero - A.Angeloni)Osvaldo va oltre i fischi. Con la mano tesa di uno spogliatoio amico e non contestatore come una parte dei tifosi che da sabato hanno ripreso a perseguitarlo. L’italo argentino diventa il protagonista della partita contro il Bursaspor (1-1), segna un gol su rigore, calciato per gentile concessione di Totti, il primo a capirne il disagio e a sostenere l’amico con un gesto apparentemente insignificante ma che, vista la situazione, vuol dire tanto. Totti ha trainato un gruppo e insieme hanno dato un segnale forte: Dani deve restare.
rassegna stampa
Roma, Totti sta con Osvaldo
(Il Messaggero – A.Angeloni) Osvaldo va oltre i fischi. Con la mano tesa di uno spogliatoio amico e non contestatore come una parte dei tifosi che da sabato hanno ripreso a perseguitarlo.
Ciò che avviene al 15’ del secondo tempo della sfida contro il Bursaspor è un Samp-Roma (del febbraio scorso, prima di Andreazzoli sulla panchina giallorossa) al contrario: Dani a Marassi scippa il pallone al capitano e va sul dischetto (e sbaglia), stavolta è Francesco a concederglielo (stavolta Dani fa centro). «Anche se questo gol non conta, vale tanto per il tuo gesto, grazie amico mio, grazie immenso capitano», il tweet di Osvaldo qualche minuto dopo dagli spogliatoi, mentre la partita era ancora in corso. Dani ha voluto rendere pubblico il suo amore e la sua riconoscenza per Totti e forse anche un po’ per la Roma che, nella sua testa, resta la prima scelta. Sabatini ha visto e registrato. Così come chi lo ha contestato. La partita finisce in parità, la Roma cresce ma non è ancora al top. Qualche indicazione buona c’è stata, così come alcuni esperimenti dovranno essere rivisti e corretti. Tutto normale.
PRIMO TEMPO DI TEST - A differenza dell’impegno con i boscaioli, Garcia manda in campo dal primo minuto proprio il “reietto” Osvaldo, che si becca qualche fischio e un altro striscione pesante ma pure numerosi applausi. Continua l’esperimento di Jedvaj davanti ai centrali di difesa, che sono Burdisso e Castan. Non benissimo il croato, bravino come schermo, non a suo agio nell’impostazione, lasciata soprattutto a Pjanic, posizionato al suo fianco. Non c’è Strootman, che si è allenato con i compagni la mattina e Garcia ha deciso di risparmiarlo; mancano Florenzi e Romagnoli, alle prese con qualche acciacco muscolare, così come Maicon, lui in piena preparazione. Il tridente, oltre che da Osvaldo, è composto da Totti a sinistra, Lamela a destra. Proprio Daniel, incurante dei fischi, è tra i più attivi, cattivo ad esempio nel recuperare un pallone oramai perso e servirlo a Lamela, tramite Balzaretti, che sfiora l’uno a zero dopo undici minuti. Lampi di Totti, che con un doppio palleggio libera la corsa di Balzaretti (non ancora fluidissima) e con un tiro da fuori impegna Frey. Bene Pjanic, non male Burdisso. Castan gioca una mezzoretta e, dopo un’entrata molto dura, viene sostituito con l’esordiente Benatia. Nella ripresa rientra con la fascia di capitano al braccio. «Un onore», dirà il brasiliano.
RIPRESA CON IL CAMBIO - Garcia manda subito dentro il portierino polacco, l’esordiente Skorupski, più Dodò e Marquinho. Balzaretti passa a destra, la Roma si schiera con il 4-2-3-1, il trio a trequarti è composto da Lamela, Totti e Marquinho, molto attivo. Osvaldo sempre là davanti a fare a spallate contro tutto e tutti. Dopo otto minuti arriva la rete del Bursaspor: cross di Enes, testa di Sestak, con Benatia e Dodò in ritardo. E Skorupski piantato in porta. Ma poi c’è la storia che in questo ritiro sfiora il romantico. La favola del cattivo che poi così cattivo non è. Calcio di rigore per la Roma, fallo di mano di Civelli su tiro di Pjanic, Totti lascia il tiro a Osvaldo. Che dal dischetto fa uno a uno proprio nella porta, dietro la quale sono posizionati i suoi contestatori. Rete e esultanza, l’abbraccio a Totti e un ringraziamento alla tribuna dei suoi innamorati. Poi il tweet d’amore. Dopo l’ovazione, Garcia cambia tutta la squadra. Gli eroi Totti e Osvaldo nello spogliatoio a scambiarsi gesti di affetto e riconoscenza. Prima della partita, amichevole tra vecchie glorie giallorosse e i magistrati italiani. È finita 5-0, reti tra gli altri di Tommasi, Candela e Scarchilli. Capitano e giocatore anche Sebino Nela, in campo come portiere anche il Ceo Zanzi.
ROMA (4-3-3) Lobont (1’st Skorupski); Torosidis (1’st Dodò); Burdisso (16’st Castan), Castan (32’pt Benatia), Balzaretti (16 st Crescenzi); Bradley (16’st Taddei), Jedvaj (1’st Marquinho), Pjanic (16 st F. Ricci); Lamela (16’st Caprari), Osvaldo (16’st Borriello), Totti (16’st Tallo). All. Garcia
BURSASPOR (4-2-3-1): Frey; Sener, Ibrahim, Civelli, Taiwo; Samil (42’st Unal), Belluschi (42’st Murat); Tuncay, Battalla, Ferhat (1’st Enes); Sestak (45’st Altintas). All. Karaman
Arbitro: Chiffi
Reti: 8’st Sestak, 15’st Osvaldo (rig)
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