La Champions c'è, da sabato sera, ma il 3° posto non è ancora al sicuro, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. La Roma, pareggiando all'Olimpico l'ultima gara casalinga della stagione (0-0), non si unisce dunque alla festa della Juve.
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Roma sul podio, Juve Scudetto
Pareggio senza feriti: i bianconeri vincono il settimo titolo consecutivo. Gara tirata fino al rosso di Nainggolan poi le squadre pensano solo al risultato
Di Francesco, insomma, deve aspettare il turno conclusivo. Allegri no. E già può mostrare il palmares della società bianconera e il suo personale: ecco il 34° scudetto, il 7° consecutivo e il 4° double di fila (record del tecnico, capace dell'en plein nel suo quadriennio). In Italia, insomma, il club di Agnelli fa storia a se.
Di Francesco, intanto, si prende pure il punto che manda a dama solo il collega. Non rischia contro la capolista, pure pensando al viaggio di fine torneo, Manolas e Perotti, in panchina con Strootman, dentro a fine ripresa. I cambi, dunque, sono scontati: Florenzi per l'infortunato Peres, Jesus accanto a Fazio e Pellegrini a centrocampo. Confermato, nel 4-3-3, il tridente pesante con Under, Dzeko ed El Shaarawy, cioè i migliori realizzatori della stagione.
La Roma fa subito la partita, ma il ritmo è basso e quindi la Juve si difende senza sbandare. Allegri si arrabbia per gli errori dei mediani. Ma, dal sistema di gioco che è equilibrato e al tempo stesso prudente, è chiara l'intenzione di invitare i giallorossi a scoprirsi per colpirli usando le ripartenze, con Dybala sempre in agguato.
La Juve non accelera e si accontenta. La Roma, pur con il baricentro alto, spesso si allunga. Anche il palleggio è difettoso, con Nainggolan impreciso e nervoso e con Pellegrini frenetico. Dybala, all'alba della ripresa, segna da centravanti, ma Tagliavento annulla: fuorigioco evidente. Poche chance e quindi poche emozioni: Alisson (22° clean sheet stagionale, 17° in campionato) e Szczesny si aggiungono ai 55 mila spettatori. Allegri osa: Douglas Costa per Bernardeschi. Nainggolan, invece, chiude in anticipo la sua serata no e in meno di 5 minuti, si fa cacciare. Fallo da dietro su Alex Sandro e bis inutile su Dybala. La Roma, a metà tempo, è in inferiorità numerica. Di Francesco interviene, passando al 4-4-1 con Gonalons, fuori Pellegrini, accanto a De Rossi, poi sostituito con Strootman. Entrano pure Schick per Under e Betancur per Mandzukic. Ma il film del match ha ormai il suo finale. I fischi dell'Olimpico non mancano. Sono, comunque, mirati. Accompagnano la gioia dei soliti campioni.
Di Francesco, per la prima volta nella stagione, va a ringraziare la Sud e gli altri settori dello stadio. Gli applausi sono reciproci. Questione di feeling.
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