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rassegna stampa

Roma spettacolo, notte da sogno

Champions, Chelsea travolto con la doppietta di El Shaarawy e la rete di Perotti. I giallorossi salgono al comando del girone: la qualificazione adesso è a un passo

Redazione

È magica la notte della Roma. Che, ripetendo l'impresa del 4 novembre 2008, umilia all'Olimpico ancora il Chelsea, 3 a 0, e vola imbattuta verso agli ottavi, con 8 punti in 4 giornate.

C'è la cornice e dentro la Roma si fa trovare preparata per l'Evento, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Di Francesco si gioca lo scontro diretto con i senatori che gli permettono di battere Conte per la prima volta in carriera. Dopo lo show di Londra, il trionfo all'Olimpico. Altri 3 gol ai Blues, senza però prenderne, come accadde all'andata: 9° clean sheet stagionale in 14 gare e 2° in coppa. Qui, per capirsi, non hanno segnato né il Chelsea né l'Atletico.

Ogni reparto migliora, passando dal campionato alla coppa. La squadra gioca e basta, aggressiva nel pressing e tosta nell'organizzazione. E, con il tridente pesante, festeggia la più ampia vittoria contro un club inglese.

Diversa è la competizione, non El Shaarawy.  Lampo di classe, in 37 secondi: il gol più veloce della Roma in Champions. Missile da fuori area sul palo lontano. Così Di Francesco modifica il 4-1-4-1 nell'atteggiamento. Il baricentro è più basso, anche perché i campioni d'Inghilterra si prendono l'iniziativa. Alisson blocca tre volte su Hazard, Morata invece lo grazia. Il 3-4-3 di Conte è propositivo, ma i giallorossi, con De Rossi spesso in area da difensore aggiunto, fanno muro e cercano Dzeko che mette ogni rilancio in cassaforte. A sinistra la catena è efficace con Kolarov, Strootman e Perotti. Ma su quel lato si presenta pure Nainggolan: lancio e raddoppio. Ruediger si addormenta al limite dell'area ed El Shaarawy ne approfitta: pallonetto su Courtois per il bis.

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L'Olimpico si esalta per il ritmo con cui la Roma interpreta la ripresa. Avanti tutta e non importa che Conte tolga Cahill per mettere Willian, arretrando Pedro a centrocampo e Azpilicueta in difesa. Dzeko ha un paio di occasioni, Perotti fa, invece, centro al primo tiro, accentrandosi e calciando poi da fuori area. Bravo Kolarov che intercetta il lancio di Fabregas e lancia il compagno.  Standing ovation per l'allenatore. Non è Zeman. E nemmeno Trapattoni. Ma, come qualcuno sta scoprendo solo adesso, proprio Di Francesco.