rassegna stampa

Roma, il sorriso è di rigore

I giallorossi hanno superato il Real Madrid ai calci di rigore (6-7) al Melbourne Cricket Ground, davanti a oltre 80 mila spettatori

Redazione

Comincia bene l'International Champions Cup per la Roma. I giallorossi hanno superato il Real Madrid ai calci di rigore (6-7) al Melbourne Cricket Ground, davanti a oltre 80 mila spettatori.

È stata la parata decisiva di De Sanctis su Lucas Vazquez, e il conseguente penalty decisivo segnato da Keita, a regalare alla Roma i primi 2 punti della competizione. Per le merengues un punto. Dopodomani (ore 12 in Italia) la Roma affronterà il Manchester City. Una buona Roma, nel primo tempo, schierata da Rudi Garcia con il 4-3-3: De Sanctis tra i pali, Maicon e Cole esterni, centrali Yanga Mbiwa e Castan; a centrocampo De Rossi centrale con ai suoi lati Nainggolan e Uçan, e davanti il tridente formato da Iago Falque, Totti e Gervinho. Subito una traversa colpita da De Rossi e, a seguire, un salvataggio sulla linea di Marcelo su tiro di Totti, ecco l’avvio della partita affrontata dalla squadra giallorossa con personalità e buon senso tattico.

Intenso il lavoro sulla corsia destra di Iago Falque, in entrambe le fasi; frizzante Gervinho dall’altra parte, con Nainggolan e De Rossi a tamponare e costruire. Il tutto orchestrato da Totti nella versione falso nueve. Alla fine del primo tempo, possesso palla (55%) in favore della squadra di Garcia. E il Real? Fumoso Ronaldo, un po’ più intraprendente Bale, e con lui Modric. Roma vicina al gol anche con Uçan, prima della fine del tempo. Un po’ in affanno Castan, lì dietro. Per una volta, invece, non male Cole.

ERRORE DECISIVO -  Nella ripresa girandola di sostituzioni da entrambe le parti (Romagnoli sempre in panchina: affaticamento muscolare, la spiegazione...) ma zero gol, nonostante una maggiore pressione degli spagnoli. Nella Roma in campo il fantasma di Doumbia. Niente tempi supplementari, anche per una bella parata (l’unica) di De Sanctis su Vazquez, e quindi calci di rigore (Keita per la seconda volta non ha dato la mano a pepe, che- ricorderete - l’aveva accusato ai tempi del Barça di essere una scimmia). Tutti bravi tranne lo stesso Vazquez, ipnotizzato da De Sanctis e due punti alla Roma.