rassegna stampa

Roma, serve il vero Dzeko

LaPresse

Nel momento decisivo della stagione i gol di Edin possono fare la differenza sia in campionato che in Europa League

Redazione

AAA cercasi Dzeko disperatamente. A volte, senza girarci troppo intorno, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, basta qualche numero per fotografare al meglio la situazione: appena 7 gol in campionato (l'ultimo il 3 gennaio alla Sampdoria), 3 in Europa League, il bosniaco è al sedicesimo posto nella speciale graduatoria dei centravanti della serie A (Ronaldo 24, Lukaku 20, Muriel 18, Ibrahimovic e Simy 15, Immobile 14, Vlahovic e Joao Pedro 13, Belotti, Zapata e Caputo 11, Quagliarella 10, Nzola 9, Mertens e Caicedo 8), portando in dote la seconda peggior stagione da quando veste questa maglia (nel 2015-16, a questo punto della stagione, aveva segnato 6 reti in campionato e 2 in coppa). Stralunato, senza fascia, prima colpito dal Covid poi infortunato, pronto sia in estate che a gennaio a far le valigie ma costretto a restare, a 35 anni Dzeko rimane l'ago della bilancia giallorossa.

 LaPresse

Domani a Amsterdam si attende un segnale. Di riscossa, di orgoglio, di amor proprio del campione bosniaco. Perché il miglior marcatore della storia del club a livello europeo escluso le qualificazioni (29) e il terzo in assoluto del club (116) non può rassegnarsi alla parabola discendente che sembra aver preso la sua carriera. Curiosamente tutto parte dall'Europa League della passata stagione. Uno spartiacque nei rapporti con Fonseca e il club. Edin capisce che il ciclo a Roma è finito. L'allenatore avalla la decisione di cederlo (il sostituto designato è Milik) per poi ritrovarselo in rosa a mercato concluso. La convivenza dura poco. Alla prima occasione, l'attrito riesplode pubblicamente con le conseguenze che ora sono evidenti anche in classifica. Rimane l'oasi felice dell'Europa dove Dzeko, paradossalmente, lascia il palcoscenico a Mayoral. Lo spagnolo segna 7 reti e, con Yazici e Pizzi eliminati con i rispettivi club, adesso si augura di farne un altro per laurearsi cannoniere della manifestazione. Dovrà accontentarsi di qualche ingresso in corsa, perché domani e il 15 aprile toccherà a Edin guidare la Roma e il suo attacco.