rassegna stampa

Roma, problemi di crescita

LaPresse

Ultimo test dei giallorossi in vista dell’esordio in campionato. Con l’Arezzo buone trame offensive e amnesie in fase difensiva

Redazione

Domenica c'è il Genoa, la squadra che farà il suo esordio in campionato sarà più o meno quella iniziale di ieri ad Arezzo, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Con una-due varianti/variabili.

Pellegrini in vantaggio su Diawara e Mancini come alternativa a uno dei centrali, aspettando Cetin o un altro più pronto.

Le prove generali sono terminate (ieri decima amichevole estiva, vinta per 3-1 reti di Perotti, Dzeko e Kluivert, per i toscani Belloni), Fonseca comincia ad avere le idee chiare e allo stesso tempo è consapevole che tanto deve essere migliorato. La squadra deve trovare equilibrio.

Dall'amichevole di Arezzo s'è capito quali, per il tecnico, siano i punti fermi della squadra e quali vadano ancora aspettati. E in questo momento, al di là delle caratteristiche, il termometro per capirlo è anche la condizione fisica dei singoli.

Uno è sicuramente il portiere. La gerarchia è evidente: primo Pau Lopez, secondo Mirante. Lo spagnolo sta imparando a dialogare con i compagni e li sostiene anche con buona capacità di palleggio, non consueta per un portiere. Bravo anche tra i pali. Migliorabile, chiaro. Ma per ora si dimostra affidabile.

Chi sta bene, in palla, è Kolarov. Ha giocato quasi tutte le amichevoli, facendosi trovare in tiro e padrone della fascia. La presenza di Spinazzola è stimolante, lo è anche per Florenzi, pure quest'ultimo apparso in buone condizioni: nei primi 35 minuti ha sfiorato due volte il gol, segnale evidente di ciò che chiede agli esterni bassi il tecnico portoghese, ovvero di accompagnare la fase offensiva.

Con questo 4-2-3-1 sia Under (molti guizzi e ispirato in zona assist) sia Perotti giocano molto dentro al campo, quasi partendo da mezz'ali. Ecco perché in quella posizione possono starci anche i trequartisti, vedi Zaniolo e, chissà, un giorno anche Pastore.

Comunque, al netto del valore dell'avversario (l'Arezzo è una buona squadra di serie C), si vede un buon fraseggio, qualche manovra ad alta velocità e con buona qualità, molto ben coordinata dal regista offensivo che è Dzeko.

Il problema è quando si perde il pallone: il centrocampo non riesce a fare muro, manca uno come Veretout, che fino a ora non lo abbiamo mai visto, a dare equilibrio. La coppia al momento sembra essere Cristante-Pellegrini, ma ha bisogno di grande sostegno.

In difesa Fonseca sta puntando su Jesus (Fazio ancora non al top), unico che gli garantisca un po' di velocità nei recuperi, quella persa con l'addio di Manolas.  Ma il reparto ancora non convince a pieno. La squadra appare ancora un po' fragile, mentre quando si distende è anche piacevole da guardare.

Sono tornati i sorrisi, ma per il campionato servirà altro. Nel finale si sono visti in campo Defrel, Schick, Antonucci e Santon i quali, per un motivo o per un altro, faticheranno a restare nella Roma quando il mercato sarà chiuso.