(Il Messaggero - A.Angeloni)- Banalizziamo un po’: i numeri sono un po’ come gli occhi, lo specchio dell’anima. Parlano, spiegano. Ingannano. Quelli della Roma ci sussurrano che forse quel volo d’alta classifica non è così casuale. L’inganno semmai è nell’interpretazione: ad esempio non si può pensare che la Roma vinca tutte le partite segnando nella ripresa, o recuperando una rete subita, come è successo a Parma, oppure sbloccandole (portandola poi a termine con un successo), come nelle altre tre sfide di campionato.[...]
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Roma, numeri da regina
(Il Messaggero – A.Angeloni) – Banalizziamo un po’: i numeri sono un po’ come gli occhi, lo specchio dell’anima. Parlano, spiegano. Ingannano. Quelli della Roma ci sussurrano che forse quel volo d’alta classifica non è così...
SQUADRA IMPENETRABILE
Il primato dei giallorossi sta proprio nelle cifre, benauguranti per la Roma e per chi ama la Roma. Perché fin ora, la squadra di Garcia è prima anche nei valori medi. Dopo la quarta giornata, è la squadra che rispetto alla sua compagna di primato, cioè il Napoli, ha la migliore differenza reti: 10 gol fatti, uno subìto, contro 11 a 3 di Benitez e soci. L’Inter, terza, ne ha segnati 13 (ben 7 li ha fatti al Sassuolo...) e ne ha subito solo uno, quindi con +12 è la migliore delle venti di A. E questo ci porta a vedere pure che, al pari della squadra di Mazzarri, la Roma è quella che ha subito meno gol in assoluto: solo uno in quattro partite.
Mai la rete di De Sanctis è stata violata nelle due sfide casalinghe, l’unico gol incassato è in trasferta, a Parma, colpo di testa di Biabyany. Funziona la fase difensiva, lo dicono pure i numeri che riguardano i tiri subiti: 2,25 a partita è il dato delle palle arrivate a De Sanctis nello specchio della porta, 8,25 quelli totali. La Roma è prima in tutte e due le classifiche.
GIOCO E PALLONE
Rudi ha costruito una squadra solida, che però sa fare gioco. Non bada solo a difendersi ma, come abbiamo potuto notare, segna e soprattutto propone. La sua squadra è la prima per le palle giocate, 707,8 a partita, staccate la Juve e il Napoli che sono molto vicine su questo dato, 678,3 e 678,0. Prima anche nei tiri dentro, ovvero quelli che inquadrano lo specchio: 8,5 a partita. Quelli totali sono 18,3, sempre ogni novanta minuti. Tutto questo con Totti che non entra quasi mai in area, con Gervinho e Ljajic che non sono punte vere e Florenzi che fa il centrocampista.
La Roma manifesta la sua supremazia non tanto nel possesso palla, che certe volte è evidente e sfiancante per gli avversari, quanto sul dato della pericolosità. Anche qui prima con il 76,6 per cento di azioni pericolose a partita. Sulla supremazia territoriale, forse a causa dei primi tempi morbidi giocati fin qui, non svetta, è solo quarta dopo Juventus, Inter e Milan. Il dato spot sulla qualità dei calciatori giallorossi è quello sui passaggi riusciti, De Rossi è il primo con 287 a gara, Pjanic settimo con 233. Si sbaglia poco con il pallone tra i piedi e le idee sono sempre molto chiare: il dato di squadra è 76,1 per cento di media a gara.
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