La Roma ha bisogno dei soldi della Champions. Da tempo. E ancora di più in questa stagione, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. I giallorossi, dopo 10 anni, vogliono tornare tra le migliori 8 d'Europa e domani se la dovranno vedere con lo Shakhtar.
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Roma, la ricchezza è nella Champions
Domani il ritorno degli ottavi contro lo Shakhtar: il passaggio del turno garantirebbe serenità economica alla società e anche tecnica all’allenatore
Andare ai quarti significherebbe ricevere almeno altri 12 milioni (dipende dall'incasso al botteghino, da aggiungere al bonus Uefa e al market pool da dividere con la Juve) per un totale di 60 milioni.
Dal 2008 la Roma non ottiene la promozione ai quarti (prima è successo solo nel 1984 in Coppa Campioni e nel 2007 in Champions): con Spalletti in panchina, superò il Real Madrid sia all'Olimpico (19 febbraio) che al Bernabeu (5 marzo), sempre con lo stesso punteggio (2-1). Di Francesco, capace di conquistare il 1° posto nel gruppo C davanti al Chelsea e di eliminare l'Atletico Madrid, cercherà di riqualificare definitivamente l'immagine internazionale del club che in 6 stagioni, con la proprietà Usa, è al massimo arrivato agli ottavi (e, per 2 volte, a quelli di Europa League), in questa edizione e nel 2016 (con Garcia in panchina, esonerato però prima della doppia sfida contro il Real).
Di Francesco, convinto della bontà di mezza prestazione in Ucraina, riparte con gli stessi interpreti. Che poi sono quelli del successo al San Paolo. A Kharkiv scelse il 4-2-3-1, mettendosi a specchio davanti allo Shakhtar di Fonseca, a Napoli passò al 4-3-3, adeguandosi al sistema di gioco di Sarri. Sabato con il Torino ha diviso la partita in due, usando il trequartista, cioè Nainggolan, per vincere il suo 1° match contro Mazzarri e blindare il 3° posto in classifica (+3). Mossa decisiva in campionato e replicabile in Champions. Con i big in campo. E con il gruppo: stasera la Roma si fermerà a dormire a Trigoria.
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