Ancora nessuna data precisa del nuovo sbarco americano nella capitale: Pallotta, assente da 2 mesi esatti, non ha ancora comunicato il giorno del suo arrivo. Fine maggio, subito dopo aver fatto tappa a Milano per assistere alla finale Real-Atletico, oppure direttamente i primi di giugno. Fondamentale è la sua presenza sul posto per programmare la prossima stagione. Diverse le questioni da affrontare, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero". Non basterà, più, insomma dire: «Pjanic e Nainggolan resteranno».
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Roma, la parola passa a James
Il presidente giallorosso è atteso nella Capitale tra fine maggio e inizio giugno. Da sciogliere i nodi relativi a Totti e a Sabatini, ma anche, ad esempio, quello di Zecca. Da Boston Pallotta chiede maggiore attenzione al bilancio
Poi ci sono le questioni Totti e Sabatini. Spetta a Pallotta dire se resteranno o no. Che, però, ancora non si è pronunciato. Eppure da Trigoria filtrano solo certezze: il capitano verrà confermato con un anno di contratto in più, il ds sarà liberato con una stagione d’anticipo. Ma senza il presidente niente si muove. Vanno ufficializzati altri accordi, come la situazione di Zecca, il braccio destro di James che avrà presto pure la sua stanza in sede. In quell’ufficio si farà la Roma, essendo lui il primo riferimento di Spalletti. Se il tecnico ha bisogno di qualsiasi cosa deve rivolgersi a Zecca. La riorganizzazione societaria è già in atto.
Da Boston Pallotta chiede maggiore attenzione al bilancio. L’obiettivo principale è abbassare il monte ingaggi. Spalletti è già stato avvisato: sarà fatta qualche cessione, entro il 30 giugno, per incassare almeno 30-32 milioni e rispettare il Financial Fair Play. La proprietà non intende sforare come l’anno scorso per non pagare i 4 milioni di multa.
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