rassegna stampa

Roma-Juventus, punto d’intesa

Domenica il pari servirà a entrambe per raggiungere i rispettivi obiettivi stagionali ma tra le due tifoserie c’è una rivalità fatta di torti e polemiche. Il feeling è politico

Redazione

"È la rivale più pericolosa". Allegri lo ha ripetuto più volte, e non a caso, in questa stagione. Poi ha smesso, ma solo perché, all'inizio del 2018, la Roma si è fermata sul più bello in campionato, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. In Europa no: Eusebio Di Francesco, in Champions, è arrivato fino alla semifinale, andando più avanti di Allegri, uscito di scena ai quarti.

Domenica sera all'Olimpico il tecnico bianconero, dopo aver vinto l'ennesima Coppa Italia, può festeggiare il 4° scudetto con la Juve, stesso campo e stessa avversaria del suo 1°, il 7 maggio del 2011, con il Milan. E con 1 punto sarebbe campione anche stavolta. Risultato che va bene pure a Di Francesco per avere la certezza di partecipare anche alla nuova Champions.  Ci tiene Eusebio, nella notte del suo 50° match sulla panchina giallorossa, a conquistare i tre punti, per non smentire Max e per riaffermare la sua Idea che non contempla mai di accontentarsi prima di scendere in campo.

La Roma in 19 match ha lasciato per strada 16 punti. Prima dello scontro diretto del 23 dicembre allo Stadium, la classifica era più coinvolgente: la Roma al 4° posto, a 2 punti dalla Juve seconda e a 3 dal Napoli leader. Dal possibile sorpasso all'uscita di scena dalla corsa scudetto: bastò la rete dell'ex Benatia, da sommare al gol che si pappò Schick, ex in fin dei conti pure lui (il club bianconero lo scartò in estate dopo le visite mediche), calciando addosso a Szczesny, altro ex, nel finale del match. Ora i giallorossi sono lontani dalla vetta 18 punti. Il gap attuale è stato certificato dal rendimento all'Olimpico: 6 ko e 1 pari. Solo 35 punti raccolti in casa in 18 partite (38 fuori, sempre in 18 gare: l'unico ko resta quello di Torino).

Dopo la finale di Cardiff Allegri è stato vicino a dire addio. E la Juve pensò proprio a Di Francesco, studiato e promosso da tecnico del Sassuolo. Pallotta oggi se lo tiene stretto e rinnoverà (e adeguerà) al tecnico il contratto.