Spalletti all'Inter si gode Mauro Icardi, centravanti già a segno due volte domenica scorsa contro la Fiorentina. Bomber nato lui, al di là di Spalletti, che però può aiutarlo a raggiungere ciò che ha raggiunto Edin Dzeko, sempre con il tecnico toscano, lo scorso anno, ovvero il titolo di capocannoniere del campionato. Il bosniaco, come evidenzia Alessandro Angeloni su Il Messaggero, ha chiuso con 29 gol in 37 partite, l'interista con 24 in 34.
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Roma-Inter, la notte dei signori del gol
Dzeko sfida Icardi e ritrova Spalletti che lo ha aiutato a diventare re dei bomber
All'Olimpico, sabato, non solo le sfide ideologiche tra Sabatini, Monchi, Di Francesco, Spalletti, Pallotta e via discorrendo, in campo il duello è proprio tra i due bomber: uno, Edin, che vuole confermarsi sul trono dei migliori, l'altro, Mauro, che vuole insidiare il suo posto là in alto. Dzeko dopo una partita è a secco, mentre il suo rivale è a quota due gol. Distacco minimo, ma Di Francesco - che ha problemi in difesa per la mancanza del terzino - sta lavorando anche perché la squadra si svegli nella fase offensiva e produca qualche occasione in più in generale, non solo per Dzeko. Migliorando la produzione offensiva, i miglioramenti di Edin saranno una conseguenza. Tre gol in otto partite di Icardi contro la Roma (uno con la maglia della Samp, febbraio 2010, due con quella dell'Inter, aprile 2015 e febbraio 2017), mentre Dzeko ne ha segnato uno in quattro sfide. Se è vero che Spalletti è stato molto utile a Edin, è vero pure che i rapporti tra i due non sono mai stati idilliaci. Quel "molle" che gli finiva addosso anche dopo partite in cui segnava e sbagliava a raffica non lo ha mai digerito. Sabato Dzeko vorrà ricominciare da dove aveva finito, facendo vedere a Spalletti, stavolta suo avversario, che molle è qualcun altro. Magari Icardi.
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