Stasera Spalletti e i suoi giocatori si piazzeranno davanti alla tv e saranno spettatori interessati del big match allo Stadium. Ma, prima di conoscere come andrà a finire la sfida di Torino tra la Juve e il Napoli, si accomoderanno in poltrona con la certezza che qualsiasi risultato sarà comunque favorevole alla Roma seconda. A una condizione: conquistare, domani pomeriggio a Empoli, il 5° successo consecutivo in campionato, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero". «Pensiamo alle nostre partite e non a quelle degli altri», parola di Dzeko. E, sempre in pubblico, si sono allineati Fazio ed El Shaarawy che, partendo dalla panchina, hanno incassato in tempi diversi la fiducia dell'allenatore che li promossi titolari, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero".
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Roma in dolce attesa
Aspettando notizie da Torino, Dzeko e compagni a Empoli avranno l'occasione di confermarsi rivali unici della Juve. De Rossi in scadenza di contratto viene cercato dai bianconeri, ma Daniele dice no agli amici Buffon, Chiellini e Bonucci
Il calendario, almeno fino al derby del 4 dicembre, non prevede altri scontri diretti. Che la Roma, per la verità, ha finora sfruttato alla grande. La striscia positiva è partita il 2 ottobre battendo l'Inter all'Olimpico ed è proseguita vincendo al San Paolo contro il Napoli. Doppio sorpasso che ha rilanciato i giallorossi. Spalletti, però, è stato chiaro con il suo gruppo: non esistono partite facili e anzi quelle ritenute semplici spesso possono diventare le più pericolose. «Pensiamo a noi stessi». Lo ripetono i giocatori, nelle interviste post gara, perché così chiede l'allenatore.
Domani è una data particolare per De Rossi. Il 30 ottobre del 2001 giocò la sua prima gara ufficiale con la maglia della Roma. Debuttò a 18 anni in Champions, all'Olimpico, contro l'Anderlecht, entrando in campo al posto di Tomic. Festeggerà, dunque, i suoi 15 anni in giallorosso. Ma con il contratto in scadenza, proprio come Totti. Daniele ancora non ha deciso dove giocherà la prossima stagione. Di sicuro ha respinto la proposta che la Juve ha fatto al suo procuratore. Lo chiamano a Torino i senatori, cioè i suoi compagni in azzurro Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Già negli anni scorsi c'è stata la possibilità di mettere in piedi il trasferimento. Ora ssendo libero, la decisione è solo sua. Ma ha nuovamente detto no. La priorità è restare qui, l'alternativa rimane l'esperienza negli Usa.
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