rassegna stampa

Roma, il gioco delle parti

Di Francesco studia come far segnare più gol alla squadra: Schick e El Shaarawy accanto a Dzeko per liberare le corsie

Redazione

Dzeko non è più solo. Di Francesco deve solo scegliere i partner del bosniaco con cui completare il tridente, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. E' già successo venerdì pomeriggio contro la Spal, accadrà ancora martedì sera contro il Qarabag, nella notte che vale la promozione agli ottavi di Champions. Con la tentazione più forte che ci possa essere in questo momento, cioè usare finalmente Schick dal primo minuto.

Eusebio è stato pignolo nella valutazione dell'ultimo match. Non si regalano mai i gol, nemmeno sul 3 a 0. E soprattutto, quando si fa il tiro al bersaglio, il raccolto deve essere migliore. "Le tre reti, con trentasette tiri, sono poche". La Roma venerdì ha festeggiato il record nelle conclusioni in una partita di questo torneo: 37. Da primato anche quelle nello specchio: 15 (e addirittura le parate del portiere avversario: 12). A presentarsi, senza alcun timore di non inquadrare il bersaglio, difensori, centrocampisti e attaccanti: 15 tiri da fuori area, 22 dentro. Senza, però, concretizzare, come avrebbe voluto Di Francesco. L'interpretazione migliore è stata quella di El Shaarawy. Assit da dentro il campo e anche qualche conclusione. Quando a destra è entrato Schick, ecco qualche azione in fotocopia, con il ceco a imitare il Faraone che, in particolare nel primo tempo, è stato decisivo a sinistra. E, con Schick in campo, è cresciuto Florenzi che, trovando la corsia libera grazie al compagno, ha avuto più spazio per attaccare. Come, del resto, hanno fatto Kolarov prima ed Emerson poi sull'altra corsia, agevolati dal lavoro di El Shaarawy.