La Roma barcolla e cade di nuovo. Ma, per meriti altrui, è già agli ottavi di Champions, unica buona notizia della notte passata all’Olimpico e finita con la contestazione della tifoseria, come riporta Ugo Trani su Il Messaggero.
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Roma, gli Ottavi prima dei fischi
I giallorossi, già qualificati per il ko del Cska, tengono un tempo e poi si inchinano al Real
Il 6° ko stagionale (2° consecutivo), del resto, certifica la crisi del gruppo che, dimezzato dagli infortuni e impotente negli interpreti, sbanda in Italia e adesso pure in Europa. Il Real vince 2-0, si prende il 1° posto nel gruppo G ed evita l’umiliazione ai giallorossi. Di Francesco, invece, passa il turno (2° anno di fila) solo perché il Cska non fa punti. E perde, oltre al match, anche la sua imbattibilità casalinga in coppa.
All'Olimpico c'è il fascino della Champions per rivedere la Roma che piace alla gente. E che dura solo per 45 minuti. Gli indisponibili chiaramente incidono: Dzeko si aggiunge a De Rossi, Lorenzo Pellegrini, Perotti e Pastore. E, a metà tempo, si ferma pure El Shaarawy. Ma inizialmente Di Francesco, con la 18esima formazione diversa in 18 partite, riesce lo stesso a dare un senso alla serata.
Insiste sul 4-2-3-1, utilizzando i resti della rosa. Recupera, però, Olsen e Manolas. Non si inventa niente, anche perché ogni scelta è quasi obbligata. Florenzi torna da terzino per attaccare Marcelo e al tempo stesso difendere su Bale, conferma Cristante e Nzonzi in mezzo al campo e schiera l’inedito rombo offensivo con Zaniolo dietro a Schick, Under a destra ed El Sharaawy a sinistra. Età media: 26 anni. E si abbassa ancora quando entra Kluivert per El Shaarawy: è da under 21, con 20,25 anni, nei 4 giocatori offensivi.
Olsen è bravo, all’alba del match, quando intercetta di piede sul tiro di Modric deviato da Benzema. Ma le chance della Roma sono migliori: Schick è fiacco per due volte davanti a Courtois, Kluivert spara alto e soprattutto Under, su giocata raffinata di Zaniolo a sinistra, si pappa prima dell’intervallo la palla del vantaggio. Certi sprechi, ancora di più contro i campioni d’Europa, si pagano. E si sommano agli omaggi che da queste partita non mancano mai: Fazio, di testa, sbaglia il retropassaggio ad inizio ripresa, Bale ringrazia e fa centro. La Roma esce di scena, perdendo l’equilibrio e il match. Preso il gol, si spaventa ed evapora. Vulnerabile, come spesso accade in campionato. Incapace di rimontare. Il Real raddoppia con Vazquez, dopo la pennellata di Bale e la torre di Benzema. E in contropiede, con i giallorossi esageratamente sbilanciati, può infierire: Olsen chiude su Marcelo e Benzema. La gente perde la pazienza e boccia la prestazione. Di Francesco pensa all’Inter: dentro Coric per Nzonzi che esce tra i fischi e Karsdorp, fischiato pure lui, per Zaniolo che fa il pieno d’applausi. Ma la Champions, dopo più di 2 anni, è di nuovo amara in casa: ultima sconfitta il 23 agosto 2016, nel preliminare con il Porto (0-3).
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