José Mourinho abbandona l’Uefa Football Board. Una reazione alla pena comminata dalla istituzione europea e al trattamento ricevuto dalla Roma a seguito della finale di Europa League, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Fondato lo scorso aprile, si tratta di un comitato di esperti che ha come obiettivo quello di discutere e scambiare idee legate direttamente al gioco del calcio. Ne fanno parte personaggi che hanno scritto la storia del calcio tra cui Carlo Ancelotti, Zinedine Zidane, Paolo Maldini, Fabio Capello, Javier Zanetti, Luis Figo e molti altri. In una lettera indirizzata a Zvonimir Boban, Direttore tecnico e responsabile, Mourinho ha spiegato le sue motivazioni: “Nel ringraziarla per l’invito che mi avete rivolto a far parte dell’Uefa Football Board, mi dispiace informarla che, con effetto immediato, rinuncerò alla mia partecipazione a questo gruppo. Le condizioni in cui credevo così fortemente quando sono entrato non ci sono più e ho sentito l’obbligo di prendere questa decisione. Le chiedo cortesemente di comunicare la mia decisione anche al Presidente Sig. Aleksander Ceferin”.
Il Messaggero
Roma, furia Mourinho: schiaffo alla Uefa
Poche righe che mostrano la profonda collera e il profondo dispiacere del portoghese che fino a pochi mesi fa aveva sposato un progetto così innovativo per il calcio europeo. Una decisione che arriva il giorno successivo a un incontro che sarebbe avvenuto in Portogallo tra il tecnico e Dan Friedkin. Mercoledì sera, l’aereo del presidente della Roma è atterrato all’aeroporto di Cascais, Portogallo, a 60 chilometri da Setúbal. Ed è proprio a Setúbal che José Mourinho sta trascorrendo parte delle sue vacanze. Non una coincidenza, anche se vige uno strettissimo riserbo. Dan lo avrebbe raggiunto dalla Svizzera per parlare di Roma, futuro e mettere sul piatto il rinnovo contrattuale.
Qualche ora insieme per condividere idee, tra le quali quella di Mourinho di lasciare l’Uefa Football Board. Una scelta personale che è stata comunicata alla presidenza. Più volte l’imprenditore statunitense è stato sollecitato da Mou (in pubblico e in privato) a un incontro, ma non c’è mai stata una risposta positiva. Nemmeno a fine stagione quando entrambi si trovavano insieme a Trigoria. Da un momento all’altro, però, Friedkin ha pilotato il suo jet privato a casa di José, lo ha ascoltato, gli ha dato risposte e ha compreso il suo stato d’animo.
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