Paulo Fonseca, sereno e al tempo stesso moderatamente insoddisfatto, scrive Ugo Trani su Il Messaggero, dà la sua versione sulla Roma attuale.
rassegna stampa
Roma, Fonseca il perfezionista
Il tecnico pretende più qualità ed efficacia. Ma per giocare all’attacco ha bisogno del sostituto di Manolas
Chiarisce in pubblico di non voler elencare gli aspetti che ancora non gli piacciono. È convincente, perché dà l'impressione di essere incontentabile. Ma probabilmente la lista è davvero lunga. Meglio non mettere in apprensione la platea. E' però doveroso e obbligatorio intervenire. Lui in campo e Petrachi sul mercato.
Il Perfezionista è a Trigoria e bisogna dargli retta. Come fanno i giocatori, pure Dzeko con la valigia pronta. Lo ascoltano e lo seguono. E si impegnano, ci mancherebbe. Il pressing di gruppo è l'esempio che la squadra si applica.
Fasi salienti del discorso di Fonseca nella pancia del Curi: 1) "La priorità è il difensore centrale"; 2) "La Roma della ripresa è quella in cui più mi riconosco". Il portoghese, dunque, si aspetta il sostituto di Manolas. E, giocando con la difesa così alta, serve proprio il sosia del greco. Veloce, innanzitutto. Fa bene Petrachi a insistere per Alderweireld. Il livello del nuovo centrale, da mettere accanto a Mancini o a Fazio, deve essere di primissimo piano.
Va dato atto a Fonseca che, nonostante sia operativo a Trigoria da nemmeno un mese, non cerchi alcuna giustificazione. Eppure le gambe sono pesanti e quindi alcuni movimenti sono ancora impraticabili. Ma i suoi concetti sono evidenti. A cominciare dagli esterni offensivi (Under e Perotti; Zaniolo e Kluivert), scelti su misura con il piede invertito (come il suo predecessore) e stretti accanto al centravanti e al trequartista (doppio attaccante centrale: Dzeko e Zaniolo; Schick e Antonucci), e non più larghi sulle corsie, dove sono inviati i terzini (Florenzi e Spinazzola; Karsorp e Kolarov). Quando la Roma va a conquistare la metà campo avversaria, lascia dietro solo i due difensori centrali (Mancini e Fazio; Mancini e Jesus). La linea a quattro è davanti: in mezzo la prima punta e il suo partner, ai lati gli esterni bassi. Visto dall'alto, il sistema di gioco è il 2-2-2-4.
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