L'iter che dovrebbe portare al risarcimento per i danni causati dai tifosi olandesi del Feyeenord nel centro di Roma si fa sempre più incerto. A Piazza di Spagna si scatenò l'inferno e a farne le spese fu soprattutto la fontana della Barcaccia. Come riporta l'edizione odierna del "Il Messaggero", il pm Eugenio Albamonte ha deciso di chiedere l’archiviazione del procedimento per danni contro quarantaquattro teppisti perché i vandali non possono essere processati per gli stessi reati in un altro paese. Servirà, quindi, un'azione legale a parte per ottenere i risarcimenti.
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Roma-Feyenoord: i vandali della Barcaccia ora rischiano l’impunità
L'iter procedurale rispetto al processo ai vandali olandesi potrebbe portare ad una beffa
I danni della barcaccia, stimati in 75 mila euro, sono stati sistemati subito grazie anche all'intervento di aziende olandesi. Ma alla fine i teppisti del Feyenoord a livello personale potrebbero farla franca. Eppure, in totale, le devastazioni portarono ad un danno complessivo di 1 milione e 700 mila euro. La beffa viene denunciata dal Codacons, parte civile nel processo contro i vandali olandesi: "Ci opponiamo alla richiesta di archiviazione da parte della Procura e chiederemo al Gip del Tribunale che vengano proseguite le indagini. È inaccettabile che i danni alla storica fontana del Bernini restino senza un colpevole. Non avviando un processo anche in Italia sarà impossibile per la città ottenere il giusto risarcimento. Per questo ci batteremo affinché i responsabili dei danni a Roma e ai suoi cittadini vengano perseguiti e paghino per i reati commessi".
L'ambasciata di Amsterdam ha parlato del fatto: "In effetti nella sentenza olandese non si parla di risarcimenti. Alcuni teppisti sono stati mandati ai servizi sociali, uno di loro in carcere. Le accuse vanno dai disordini in pubblico, alla resistenza a pubblico ufficiale alle molestie. Dai filmati per ora non è stato possibile stabilire materialmente chi lanciò gli oggetti contro la fontana. Tuttavia in un giudizio successivo, a livello civile, le autorità italiane potranno chiedere l’indennizzo. Certo servirà un nuovo processo».
L’avvocatura comunale, secondo il I Municipio, nel cui territorio rientra piazza di Spagna, sta preparando un’azione legale in questo senso. Ma i tempi ovviamente si prospettano lunghissimi. "Quello che chiediamo - aggiunge il Codacons - è che prima di archiviare l’inchiesta per il principio del ne bis in idem ci si renda conto di come stanno le cose in Olanda. La Procura si faccia mandare tutti gli atti del procedimento. Secondo noi si prospetta l’ipotesi che nessuno dei teppisti paghi un euro e allora la cosa più ragionevole è continuare a indagare da noi per ottenere giustizia. Se nel processo olandese non si fa alcuna menzione dei danni, bisogna andare avanti da noi».
Il 19 febbraio del 2015, per piazza di Spagna e per il Centro, fu una giornata campale. Gli oggetti scagliati contro la fontana hanno provocato ferite incancellabili che neanche le riparazioni hanno potuto cancellare: "Poi ci sono le altre devastazioni materiali quantificate all’epoca dei fatti - insiste il Codacons - Centomila euro di danni agli autobus, quarantamila ai cassonetti dell’Ama, diciottomila euro alle autovetture della polizia municipale. Per questo chiediamo che il procedimento vada avanti qui da noi».
(Luca Lippera)
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