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Il Messaggero

Roma e Ranieri, fuori la verità

Roma e Ranieri, fuori la verità - immagine 1
La squadra è chiamata a confermarsi in trasferta dove quest'anno non ha mai vinto. Alkmaar poi Udine, impegni serrati e scelte difficili per restare in corsa su tutti i fronti
Redazione

È proprio “fuori” la verità. Fuori, cioè in trasferta. Lì, la Roma è mancata. Nove mesi sono passati senza vincere, con molte umiliazioni subite, specie quest'anno, su tutte a Firenze e Verona. La Roma quest'anno ha portato a casa solo sei punti (in campionato) lontano dall’Olimpico e due in Europa League. In casa la Roma vince e segna, fuori torna a essere un gattino abbandonato e non si conferma mai. Le prossime forse sono le ultime occasioni per risalire la classifica. La Roma - sottolinea Alessandro Angeloni su 'Il Messaggero' - in Europa League è al momento al quattordicesimo posto con nove punti, ma la classifica è molto corta: con un successo in casa dell'Az Alkmaar, i giallorossi potrebbero garantirsi il passaggio almeno al playoff, con la doppietta, ovvero con il successo nel turno successivo con l'Eintracht, allora si aprirebbero le porte di un volo diretto agli ottavi. La trasferta in Olanda apre un ciclo pesante, di partite ravvicinate: in campionato, in Europa e pure in Coppa ltalia, dove la Roma, il 5 febbraio, si giocherà il passaggio alle semifinali in partita secca a San Siro, guarda caso, di nuovo in trasferta, con il Milan.

Diventano fondamentali anche le scelte del tecnico, che dovrà gestire le energie di una rosa non troppo larga e non del tutto affidabile. Nelle ultime settimane, è riuscito ad andare avanti schierando quasi sempre gli stessi calciatori come titolari, ora - per sua stessa ammissione - ha bisogno degli altri. El Shaarawy, Baldanzi e in seconda battuta Soulé sono i ricambi affidabili per l'attacco; diversa è la situazione in difesa. Hermoso è sparito dai radar, Celik, con l'esplosione di Saelemaekers, viene impiegato a singhiozzo, Dahl e Sangaré non pervenuti. Con l'assenza di Cristante, a centrocampo c'è il solo Pisilli come alternativa. Per gente come Zalewski, Saud serve una magia ranieriana. Alkmaar, Udine, poi Napoli e Eintracht in casa e ancora Milan, Venezia e Parma, tutte d'un fiato.