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Roma e De Rossi fermi al Paulo

Roma e De Rossi fermi al Paulo - immagine 1
Nonostante il buon pareggio con la Juventus, tra i tifosi tiene banco lo scarso minutaggio avuto da Dybala in queste prime tre partite, nelle quali la squadra ha segnato un solo gol.
Redazione

Alla fine è sempre il modo in cui si vedono le cose a fare la differenza. Perché lo 0-0 con la Juve somiglia al classico bicchiere mezzo pieno se si considera il momento nel quale si trovava la Roma, la frenata imposta ai bianconeri e soprattutto il fatto di essere tornati da Torino, dopo la bellezza di 23 anni, senza aver subito reti. Poi però il calcio presenta anche l'altra faccia della medaglia: 2 punti in tre gare e soprattutto la percezione di quel misero gol nei primi 180 minuti in campionato che la Roma non avvertiva addirittura dalla stagione 1986-87, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. A tenere banco in queste ore è lo scarso minutaggio ricevuto da Dybala in due di queste prime tre partite di campionato. Venti minuti a Cagliari, 29 l'altra sera a Torino. Discorsi che verrebbero meno se la Roma avesse vinto con l'Empoli e i sardi, come era nelle corde di questa squadra, Dybala o non Dybala. Visto che ciò non è accaduto, via al dibattito. La permanenza della Joya rischia di diventare la spada di Damocle della stagione giallorossa. Il dietrofront del calciatore ha scombinato i piani. Non solo del club ma anche di De Rossi. Sembra un paradosso, considerato il valore della Joya, ma non lo è. Perché Daniele aveva lavorato durante l'estate avendo come stella polare il 4-3-3, modulo nel quale Dybala in carriera ha sempre fatto fatica. Ora che è rimasto, bisognerà valutare di partita in partita la soluzione migliore. Ad oggi se il modulo resta questo, Paulo è una riserva. Ma DDR deve trovare una soluzione. Lo sta provando a fare con l'arrivo di Hermoso e il passaggio alla difesa a 3. Con l'inizio delle coppe sarà più facile ruotare Dybala, poco incline a giocare più gare a settimana. Poi resta il dubbio del rinnovo, ora mancano 13 gare al rinnovo automatico. Proprio per sgomberare il campo da illazioni, indiscrezioni e pensieri maligni che complicherebbero maledettamente il lavoro di De Rossi, forse sarebbe il caso che il club facesse chiarezza su quanto accaduto in estate e quello che accadrà nel prossimo futuro. Non può essere sempre l'allenatore a metterci la faccia.