rassegna stampa

Roma, una difesa per tutte le situazioni

Probabilmente né Astori né Manolas sono migliori di Benatia, ma nel complesso la Roma pare abbia provveduto a dovere a sostituire il difensore marocchino.

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Molti si interrogano: era meglio la difesa con Benatia o quella attuale senza il franco-marocchino? Vallo a capire. Diciamo che la partenza di Mehdi alla fine è stata meno traumatica di quello che si potesse immaginare. Intanto perché il suo sostituto, Konstantinos Manolas non è uno sprovveduto: ha appena giocato (e bene) con la Grecia l’ultimo mondiale; ha sulle spalle più di centotrenta partite nel campionato greco con le maglie di Aek e Olimpyacos. Giovane (23 anni) e con discreta esperienza, insomma. Poi, là in mezzo è arrivato Davide Astori, ritenuto uno dei più affidabili difensori dell’ultimo campionato italiano, pure lui nel giro della Nazionale. Probabilmente né Astori né Manolas sono migliori di Benatia, ma nel complesso la Roma pare abbia provveduto a dovere a sostituire Benatia. Rudi Garcia ora per i ruoli di centrali di difesa ha a disposizione - come auspicato da lui stesso e promesso dai dirigenti alla fine dello scorso torneo - due giocatori per ruolo. Detto di Astori e Manolas, ci sono per il reparto centrale anche Castan e Yanga-Mbiwa, quest’ultimo neo acquisto dal Newcastle e vecchia conoscenza di Rudi ai tempi del campionato francese. Un reparto attrezzato per il campionato e per la Champions League, visto che tutti hanno esperienza internazionale. Romagnoli, quarto difensore della scorsa (il terzo era Toloi, prima ancora Burdisso) stagione ora alla Sampdoria, aveva (e ha) un gran talento ma non certo dimestichezza con le grandi sfide.

IL PIENO DI FASCIA -  Sabatini ha lavorato pure sugli esterni. Le fasce l’anno passato erano state scoperte soprattutto dall’improvvisa defezione di Balzaretti, dall’inesperienza (vedi Romagnoli) di Dodò e dal fiacco girone di ritorno di Maicon. Quest’anno tutto migliorato, almeno nel numero. Via i calciatori troppo acerbi, dentro l’esperienza di Ashley Cole e l’irruenza e la voglia di riemergere (anche a 30 anni) di José Helobas, un greco che parla poco il greco e molto il tedesco. In più, tanto per non far mancare nulla a Garcia, è arrivato anche il sostituto di Bastos, ovvero Emanuelson, ex nazionale olandese e un passato non esaltante al Milan. Urby è stato uno dei primi ad arrivare e ora è quasi uno in più, anche escluso dalla lista Champions. Ha solo un anno di contratto e tutto ciò che farà - danni esclusi - è di guadagnato. A destra è rimasto tutto così: Maicon e Torosidis, all’occorrenza Florenzi, provato quest’estate come esterno basso a destra.

LE INCOGNITE -  Quest’anno i difensori sono di più e - sulla carta - più affidabili per i motivi di cui sopra. Quali sono le controindicazioni? Sono di natura concettuale e tecnica. La prima: la Roma gioca in maniera leggermente diversa dalla passata stagione, più offensiva e con due ali (Gervinho e Iturbe) vere e non con una vera (Gervinho) e una falsa (Florenzi). Ci sta che la difesa e non solo sia soggetta a maggiori pressioni e più ripartenze avversarie. E quindi ci sta anche che si prenda qualche gol in più e si conceda qualche occasione di troppo agli avversari. Secondo aspetto: 1) Maicon ancora non è a disposizione. La sua voglia nella passata stagione ha fatto la differenza, quest’anno non si sa come si presenterà all’appello (ancora non si è allenato coi compagni ma ha risposto alla convocazione nella Seleçao), pur considerando che la Roma ora non ha intenzione di rinnovargli il contratto, prima vuole vederlo all’opera e poi si vedrà. Fortunatamente Torosidis si dimostra sempre affidabile, anche se non è Maicon. 2) L’altra incognita è Cole. Che viene da un passato glorioso, è vero, ma per adesso è sembrato lontano parente del Cole dell’Arsenal. Stesso discorso per Holebas: ne parlano tutti un gran bene, ma è ancora da scoprire.