Concentrata, determinata, spavalda, infallibile. Perfetta. La Roma non sbaglia e all'Olimpico arriva la vittoria, la settima di fila in casa: e stavolta ha un significato speciale, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Via gli incubi, ecco il playoff di Europa League, l'ennesimo. Un doppio confronto, con Porto o Ferencvaros e con possibilità di incontrare la Lazio agli ottavi, in più che in questi anni ha sempre pesato (e pesa specialmente in questa stagione), ma che non ha mai impedito alla Roma di onorare fino in fondo questa competizione, guadagnandosi prima una finale, con il Siviglia, e poi la semifinale, con il Bayer. Dovbyk sbaglia sotto porta una palla girevole regalatagli da Angeliño, poi è un assolo della Roma, che aumenta la pressione, sempre palla al piede e sempre con scambi stretti fino al limite dell'area, nei quali Dybala è maestro. È proprio Angeliño, bravissimo per tutta la partita, a firmare il vantaggio e il suo primo gol con la maglia della Roma, calciando di sinistro al volo su cross preciso di Mancini, che qualche minuto prima aveva colpito il palo con un colpo di testa su palla di Dybala da calcio d'angolo. L'ex Frosinone dà il suo contributo di fantasia, e Shomurodov al posto di Dovbyk diventa un altro cambio inevitabile e decisivo.I cambi di Sir Claudio sono illuminanti: Soulé fa una giocata delle sue, ignora Koné e serve Shomurodov sulla corsa, che segna il due a zero beffando il portiere Trapp in uscita, un po' goffa. E forse si guadagna anche la conferma, giusto.
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Il Messaggero
Roma di forza. Ora in Europa è rischio derby
Via gli incubi, ecco il playoff di Europa League, l'ennesimo. Un doppio confronto, con Porto o Ferencvaros e con possibilità di incontrare i biancocelesti agli ottavi
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