Se n’è andato più di un quarto di torneo e la Roma, con 15 punti, viaggia ad una media di 1,5 a gara: proiezione finale 57 punti. La squadra di Di Francesco, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, è in netto ritardo: sia con il cammino dello scorso anno (-6 con una gara in meno; -7 considerando il recupero con la Sampdoria, avvenuto però il 24 gennaio) che sulla quota media per arrivare in Champions.
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Roma, c’è Olsen sotto tiro
I giallorossi in 4 delle dieci gare di campionato hanno subito più di venti conclusioni verso la propria porta: il top negativo a Milano e Napoli, 26
Considerando, a ritroso, gli ultimi 7 campionati la soglia-Champions era inevitabilmente più alta (86, 80, 69, 78, 72, 64 e 70). Ma anche il quarto posto, con il quale si accedeva in Europa League, si otteneva a punteggi più alti dei 57 punti (72, 67, 64, 65, 70, 62 e 66).
Quarto attacco del torneo (17 reti, una ogni 56,3 minuti), 58 occasioni da rete create, 13,8 l’indice percentuale di realizzazione, a preoccupare rimane la fase difensiva. Il paradosso arriva proprio dopo la gara di Napoli dove la Roma ha mostrato di saper resistere agli attacchi reiterati della squadra di Ancelotti, arrendendosi soltanto al 90’. Tuttavia se il passaggio dal 4-3-3 (e la crescita di Olsen) al 4-2-3-1 ha permesso di abbassare sensibilmente la media dei gol subiti (considerando anche la gara contro il Real Madrid, nelle prime 6 gare stagionali era di 2 reti a partita), la Roma resta la decima difesa del campionato con 13 gol al passivo e appena tre match conclusi con la porta inviolata.
C’è un dato, però, che sorprende ancora di più. Quello relativo ai tiri che la squadra di Di Francesco continua a concedere all’avversario. Anche se ogni conclusione non equivale ad un’occasione, i numeri fanno comunque riflettere. Su 10 gare di campionato, già in 4 match i giallorossi hanno concesso più di 20 tiri all’avversario di turno (23 Atalanta, 26 Milan, 20 Empoli e 26 Napoli) raggiungendo il top negativo nel match di Champions contro il Real Madrid (30). Ad eccezione della gara con la Spal (7), la Roma non è mai scesa sotto la doppia cifra in campionato (10 Torino, 13 Chievo, 11 Bologna e Frosinone, 16 Lazio).
Se con il 4-3-3 la squadra sembrava priva di equilibrio, nel 4-2-3-1 una possibile spiegazione è che con due mediani come De Rossi e Nzonzi è comunque più portata ad abbassarsi e dunque a difendere meno alta rispetto alla stagione scorsa.
Altri numeri interessanti: continuano ad essere pochi i contrasti vincenti. In dieci giornate appena 66. Il confronto con le rivali-Champions è impietoso: 109 il Napoli, 107 l’Inter e la Lazio, 99 il Milan e 89 la Juventus. E non va meglio nemmeno nella classifica dei chilometri percorsi: anche qui il gruppo di Eusebio è fanalino di coda tra le big e addirittura al tredicesimo posto in serie A (106,496 di media).
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