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IL MESSAGGERO

Roma, casa dolce casa

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I giallorossi liquidano 5-0 il Raja Casablanca: gli occhi sono tutti per Mourinho, ma che bravo Shomurodov

Redazione

In questa soffocante notte romana che abbraccia il Ferragosto e che riapre le porte al calcio dopo i fasti di Euro 2021 c'è Josè Mourinho, che si siede per la prima volta sulla panchina dell'Olimpico da allenatore della Roma e per la prima volta sente il pubblico urlare il suo nome, scrive Alessandro Angeloni sul Messaggero. Lui guarda, ammira e apprezza. Quella gente, dallo scorso 4 maggio, si addormenta sul suo nome e sogna, Josè questo lo sa. La festa è sobria, c'è un boato quando lo speaker chiama il nome di Mourinho, appunto e siamo al concetto di partenza, la Roma ora è soprattutto lui. La festa anticipa la partita-sgambata contro i marocchini del Raja Casablanca: finisce 5-0 per i giallorossi. È anche la prima di Matias Viña, che da oggi in poi dovrà essere (più o meno) Spinazzola, compito duro, ma aspettiamo: il ragazzo ha una buona gamba, spinge, deve acquisire i meccanismi ma è solo all'inizio.

Il 4-2-3-1 di Mou diventa spesso un 4-4-2 in fase difensiva: si abbassano gli esterni alti e il trequartista va ad affiancare il centravanti. Zaniolo-Mancini-Shomurodov e arriva il vantaggio della Roma, gol sotto la Sud. Un presagio. Segna il ragazzo uzbeko, che si è calato totalmente nella parte, è a suo agio, pressa, corre, recupera. E' tosto, ha personalità. Sa che dovrà combattere per un posto, ma per ora è partito bene. Arriva il gol dopo qualche buco difensivo di troppo, il quartetto sbaglia spesso, si gioca troppo alti e il Raja Casablanca corre e mostra un certa tecnica in velocità. Ma si appassisce subito, anche perché a Rui Patricio non va di prendere gol e infatti non ne prenderà. Manca poco, qualche giocatore per puntellare per essere più all'altezza. Mou aspetta, con ansia, anche perché ormai ci siamo. La festa (quella di ieri) è finita, magari ne potrà cominciare un'altra. E che sia una festa Special.